Europa: tutti in rete al forum del Mediterraneo

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Si è aperto a Barcellona il Forum sociale del Mediterraneo che fino a domenica 19 giugno ospiterà uno spazio pubblico di scambio, comunicazione e azione per movimenti, associazioni e sindacati dei Paesi dell'Europa, dell'Africa settentrionale, dei Balcani e del Medio oriente che si affacciano sul 'mare nostrum'. Il programma, ricco di 9 conferenze plenarie e di 150 appuntamenti tra seminari e gruppi di lavoro, prevede anche una manifestazione che, nel pomeriggio di sabato 18, sfilerà per le vie della città. Domenica 19 l'atto conclusivo, con l'assemblea dei movimenti sociali per definire il programma delle iniziative comuni. Il Mediterraneo, che gli organizzatori del Forum sognano possa diventare un "Mare di diritti", è in realtà un "mare di conflitti, più militari che sociali".

Secondo i membri della Fiom-Cgil, che prendono parte al Forum, il Mediterraneo è "una delle zone del mondo in cui il traffico di armi è più prosperoso". In questo contesto il conflitto sociale potrebbe invece essere "uno degli strumenti per favorire il passaggio alla costruzione dei diritti, attraverso la partecipazione di uomini e donne, cittadini, lavoratori e lavoratrici, spesso impedita o repressa dai Governi locali, mentre le politiche della Ue per la creazione di zone di libero scambio portano il segno liberista della globalizzazione e dell'approfondimento delle disuguaglianze". Proprio sul tema dei diritti, del conflitto sociale, della possibilità di rendere operanti reti di collegamento intra-mediterranee, la Fiom e la Fism presentano domani un seminario su "Lavoro e diritti nell'area del Mediterraneo - Sindacati e movimenti di fronte alla globalizzazione, insieme al Sindacato greco dei metalmeccanici, ai colleghi spagnoli della Comisiones Obreras, a quelli egiziani del Ctuws, agli algerini dell'Afepec e ai tunisini dell'Ugtt.

Le delegazioni stanno arrivando alla spicciolata anche per problemi di visti dei delegati provenienti soprattutto dai paesi della sponda Sud e dai Balcani. Probabilmente solo la metà dei 350 delegati del Marocco riuscirà ad arrivare a Barcellona mentre un rappresentante della Siria, il professore universitario Sadamah Kaileh che doveva partecipare a una conferenza sabato, è stato trattenuto nel suo paese dalla polizia. E ancora: uno dei 60 delegati dalla Palestina è stato arrestato tre giorni fa mentre la delegazione giordana è stata ridotta da 25 a 15 persone. In città sono attese circa 4mila persone da oltre 30 paesi dell'area mediterranea. E a differenza di quanto era accaduto all'ultimo Forum Mondiale di Porto Alegre, a Barcellona stanno arrivando anche molti italiani. Tra questi Marco Bersani, presidente dell'organizzazione Attac Italia che sta creando una sponda forte contro l'Euromed, l'area di libero commercio dell'Unione Europea che diventerà una realtà dal 2010 e che farà del Mediterraneo la più grossa area di sperimentazione delle politiche neoliberiste dove si scatenerà anche la concorrenza fra potenze economiche visto che anche gli stati Uniti hanno dei fortissimi interessi in quest'area". [AT]

Altre fonti: Unità Online

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