Emigrazione al contrario: i portoghesi fuggono in Africa

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Con la crisi economica che colpisce i paesi occidentali, sta avvenendo un nuovo fenomeno quello “dell’emigrazione al contrario”, degli europei verso i paesi africani.

Il primato di questa nuova emigrazione va al Portogallo , dove la crisi economica si è fatta sentire molto duramente. Le destinazioni sono le ex colonie, Angola e Mozambico.

Dopo il boom dell’Angola negli anni passati , ora tocca il Mozambico un paese che offre buone prospettive per gli affari e l’impiego.

Ne sono una prova i voli della compagnia di bandiera portoghese la TAP che nel 2012 ha trasportato 70.563 passeggeri a Maputo, il 26 per cento in più rispetto al 2011, e il tasso di riempimento dei suoi voli è passato dal 79,2 all’84,5 per cento.

Secondo il ministro del lavoro mozambicano, nel 2011 nel paese risiedevano 4.355 portoghesi. Anche se non ci sono ancora cifre ufficiali, nel 2012 la cifra è certamente esplosa e dovrebbe essere attorno ai 25mila.

La domanda ha assunto una tale ampiezza che all’inizio di gennaio la direzione generale delle migrazioni (Dnm) ha sospeso la consegna dei visti alle frontiere: molti portoghesi facevano richiesta al loro arrivo a Maputo, fingendo un soggiorno turistico.

“La Dnm ha individuato parecchi casi di visti consegnati in modo irregolare o senza rapporto con l’obiettivo reale del soggiorno”, afferma il consolato generale portoghese a Maputo in un comunicato del 30 gennaio. Da quando la legge che regola l’ingresso degli stranieri in Mozambico è applicata strettamente, alcuni portoghesi sono stati presi alla sprovvista al loro arrivo e alcuni sono stati obbligati a ripartire. Questo ha provocato grande confusione nei servizi consolari, impreparati alla quantità di domande ricevute.

A causa della crisi sempre più imprese e privati si rivolgono a questo paese, promosso dalle banche e dalle camere di commercio.

Quello che bisogna ricordare è che non si deve partire disorganizzati , come afferma il presidente della banca di sviluppo statale Sofid Diogo Gomes de Araújo e che Maputo sta diventando sempre più cara e la vita per un disoccupato è molto difficile.

Secondo Gomes de Araújo l’attrazione esercitata ultimamente dal Mozambico ha due motivi: lo sviluppo del paese e la crisi del Portogallo. Il Mozambico è “un paese di moda”, ma “bisogna essere consapevoli che non è l’Eldorado”. Ricardo Pedrosa Gomes, presidente della Federazione portoghese delle industrie dell’edilizia e dei lavori pubblici, mette in guardia sulla vastità del paese e avverte che molta gente “viene paracadutata nel posto sbagliato”. Nonostante ciò “le mode hanno un fondo di verità” e “il potenziale del Mozambico è innegabile”.

Con un tasso di crescita tra il 7 e l’8 per cento, il flusso anomalo di arrivi nel paese non è affatto un’esclusiva dei portoghesi.

Fonte: volontariperlosviluppo.it

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