Nel 2024 spese militari mondiali al massimo storico

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Armi, armi e ancora armi. L'allarme per il moltiplicarsi delle spese militari mondiale nell'appello della Campagna Globale sulla Spesa Militare contro lo spreco di risorse per armi ed eserciti sottoscritto da oltre 110 organizzazioni.

Sono state diffuse dal SIPRI (Istituto svedese che si occupa di Pace e che da decenni è lo standard di riferimento sul tema) le nuove stime sulla spesa militare globale per il 2024: il totale ha raggiunto i 2.718 miliardi di dollari, con un aumento del 9,4% in termini reali rispetto all’anno precedente. Siamo di fronte al maggiore aumento delle spese per eserciti ed armi su base annua almeno dalla fine della guerra fredda, con un incremento di quasi il 20% in soli tre anni. La spesa militare è aumentata in tutte le regioni del mondo, con una crescita particolarmente rapida sia in Europa che in Medio Oriente. I primi cinque Paesi che spendono in campo militare – Stati Uniti, Cina, Russia, Germania e India – rappresentano il 60% del totale globale. 

Contro questo percorso di militarizzazione e aumento del rischio di guerra, oltre 110 organizzazioni per la pace di 30 Paesi diversi hanno sottoscritto l’appello della campagna globale GCOMS con la richiesta ai Governi di ridurre le spese militari e di affrontare invece, attraverso la cooperazione e la diplomazia, le sfide globali del nostro tempo.

Le scelte politiche che privilegiano l’approccio militare ed armato stanno guadagnando terreno in particolare in Medio Oriente (con un aumento del 15% della spesa militare) e in Europa con un aumento complessivo del 17% guidato dall’Europa occidentale, che ha visto cresere il proprio budget militare totale del 24%. Aumenti sono registrati anche in Asia orientale e sudorientale, con aumenti rispettivamente del 7,5% e del 7,8%. I Paesi della NATO continuano a essere leader della spesa militare a livello globale: i 32 Stati membri dell’Alleanza Atlantica rappresentano il 55% della spesa militare totale mondiale (pari a 1.506 miliardi di dollari). Da notare come i membri europei della stessa NATO abbiano speso complessivamente 454 miliardi di dollari, pari al 30% del totale dell’Alleanza.

La spesa militare degli Stati Uniti è cresciuta del 5,7%, raggiungendo l’enorme cifra di 997 miliardi di dollari (cioè il 37% del totale globale per il 2024) mentre la Russia, che ha aumentato le proprie spese militari del 38% in un solo anno (149 miliardi di dollari totali) e Israele, con un aumento del 65%, si stanno chiaramente impegnando in un’economia di guerra a sostegno di progetti politici basati sull’uso della forza militare. La Cina ha aumentato il suo budget militare per il trentatreesimo anno consecutivo, classificandosi ancora una volta al secondo posto della classifica con 314 miliardi di dollari nell’ultimo anno. Secondo i dati SIPRI (che costituiscono uno strumento importante sia per valutare i trend globali e regionali, sia per comparazioni tra diverse situazioni – non facili per via di valute e strutture economiche diverse) anche l’Italia ha visto nel 2024 crescere la propria spesa militare dell’1,4% (totale complessivo di 38 miliardi di dollari). “Anche il nostro Paese ha dunque contribuito a questo livello storico di spesa militare, con una crescita ancora più rilevante di quanto ci si potesse aspettare – sottolinea Francesco Vignarca della Rete Pace Disarmo – e l’incremento sarà ancora maggiore negli anni a venire, a causa di tutte le nuove proposte di riarmo. I dati SIPRI dimostrano però chiaramente che l’aumento di spesa militare era già in corso da tempo (più che raddoppiate da inizio secolo) e che quindi non c’è stata alcuna fase di svuotamento degli arsenali a cui bisogna rispondere con acquisti di armi, come invece troppi Governi falsamente rivendicano”...

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