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Italia: sbloccare subito la legge sulle cluster bombs
Economia di guerra
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"E' fermo da mesi in Commissione Bilancio il progetto di legge che dovrebbe estendere la legge contro le mine antipersona alle micidiali bombe a grappolo, le cluster bombs". Lo denuncia la Campagna italiana contro le mine ha promosso ieri a Roma una conferenza nella quale, per rispondere all'emergenza umanitaria creata dall'uso delle bombe a grappolo, ha ribadito la richiesta di includere nella legge del 1997, relativa alla messa al bando delle mine antipersona, l'inclusione delle cluster bomb.
"Siamo costretti a constatare - dichiara Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna - che il Ministero della Difesa adotta strategie mirate a ritardare la discussione della legge e soprattutto tese a ottenere promesse di fondi sulla nuova legge finanziaria utilizzando il pretesto della distruzione di uno stock, in realtà molto limitato, e reclamando il rimpiazzo delle munizioni a grappolo con altri sistemi d'arma che ne sostituiscano la funzione strategica".
Esattamente dieci anni fa, il 29 ottobre del 1997, entrava in vigore in Italia la legge 374/97 che metteva al bando delle mine antipersona. L'attuale progetto di Legge (C.1824) chiede l'inclusione nella legge 374/97 delle bombe a grappolo: nonostante sia stato presentato lo scorso anno alla Camera dei Deputati è però bloccato alla Commissione Bilancio per la quantificazione degli oneri finanziari connessi alla legge in itinere. Dal 5 luglio 2007, infatti, la Commissione Bilancio è in attesa di ottenere i dati necessari alla concessione del suo parere. Per ultimare l'acquisizione da parte del Ministero delle Difesa in ordine all'identificazione e al numero degli armamenti interessati dalla distruzione, in data 24 luglio 2007 è stato chiesto un ulteriore rinvio di discussione in Commissione Bilancio. Ad oggi, risulta che le necessarie informazioni per la quantificazione degli oneri connessi non sono pervenute nella forma dettagliata necessaria agli uffici preposti del Ministero dell'Economia e delle Finanze, bloccando di fatto l'iter della legge in oggetto.
"Il reale valore di questa proposta di legge - dichiara Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna italiana - è stato percepito da molti parlamentari che, cogliendone il senso umanitario, ne hanno sottoscritto il testo come già accaduto per le mine antipersona. Ma, come allora - aggiunge Schiavello - siamo costretti a constatare che il Ministero della Difesa adotta strategie mirate a ritardare la discussione della legge. Nel frattempo, i fondi dedicati alla mine action, alla cooperazione internazionale e alle esigenze sociali del nostro Paese vengono tagliati di anno in anno, in un vorticoso sbilanciamento a favore delle industrie armiere".
L'Italia è uno dei 33 produttori di munizioni cluster al mondo: tra le ditte italiane accusate di produzione vi anche la Simmel Difesa, recentemente salita alle cronache per un'esplosione all'interno della fabbrica di Colleferro che ha causato un morto e diversi feriti.
La Campagna Italiana Contro le Mine, intende continuare la sua attività di supporto al disegno di legge affinché l'iter di discussione possa essere ripreso e portato a termine nel più breve tempo possibile. Ritenendo fondamentale che le sub-munizioni cluster vengano messe al bando nel minor tempo possibile, ha promosso una petizione popolare che ha già raccolto 50.000 adesioni. Una recentissima risoluzione approvata dal Parlamento Europeo il 25 ottobre 2007 e denominata "Verso un Trattato internazionale per la messa al bando delle munizioni a grappolo" incoraggia l'azione della società civile, esattamente come è avvenuto per le mine antipersona.
Va ricordato che, lanciate da aerei o usate in sistemi di artiglieria, le bombe a grappolo sono ideate per esplodere a mezz'aria spargendo centinaia di submunizioni che scoppiano solo a contatto col suolo. Ma spesso gli ordigni restano intatti, e diventano mine anti-persona a pieno titolo. Il tasso di fallimento, che molte case produttrici dichiarano al 5%, secondo la Campagna Internazionale per la messa al bando delle mine raggiungerebbe il 25%. Una sola bomba a grappolo contiene decine, spesso centinaia, di submunizioni. [GB]