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Incertezze e ripiegamenti: intanto la guerra continua
Economia di guerra
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Foto: Unsplash.com
Sul campo di battaglia la situazione resta incerta. Se i negoziati fra le parti avanzano, le armi comunque non tacciano ed è difficile capire davvero cosa sta succedendo in Ucraina. Mariupol resta assediata, circondata dall’esercito russo e presa di mira da artiglieria e missili. Anche Kiev è continuamente colpita. Gli scontri sono feroci anche a Kharkiv: gli abitanti sarebbero intrappolati in città. Drammatiche le cose anche a Chernobyl: di lì i russi si sarebbero parzialmente ritirati, ma la situazione pare fuori controllo.
Notizie che contrastano con le voci che, in settimana, davano l’esercito russo in fase di ripiegamento, su ordine del Cremlino. Dal punto di vista militare resta forte l’impressione che le forze armate di Mosca non siano riuscite a sfondare e che “l’operazione speciale” voluta da Putin – che continua ad evitare il termine guerra per quanto sta accadendo in Ucraina – si possa considerare fallita. La scelta di ripiegare e la dichiarazione di voler garantire la presenza militare russa solo nel Donbass appaiono, quindi, come la soluzione trovata dal Cremlino per coprire la sconfitta.
Il presidente ucraino Zelensky, però, dice di non credere alle parole e ancor meno agli apparenti fatti. Per gli strateghi di Kiev, Putin starebbe solo guadagnando tempo, ritirando truppe per sostituirle con uomini più freschi, tra cui almeno 1000 mercenari dell’organizzazione Wagner ed un numero imprecisato di volontari siriani ben pagati. Una conferma indiretta della volontà russa di proseguire la guerra verrebbe dal decreto firmato da Putin sulla coscrizione primaverile, per “effettuare dal 1aprile al 15 luglio 2022, la coscrizione di cittadini russi di età compresa tra 18 e 27 anni che non sono nella riserva, per un totale di 134.500 persone”.
Quindi, per il presidente ucraino la lotta continua e, non a caso, insiste nel chiedere più armi ad Europa e Stati Uniti. Armi che almeno Washington pare sempre più tentato di fornire: per l’intelligence statunitense, l’ipotesi di una sconfitta sul campo di Putin è concreta. In pratica, l’Ucraina potrebbe non solo resistere alla Russia – dicono – ma addirittura sconfiggerla.
Un’ipotesi che apre scenari di guerra infinita, interminabile. Nel mezzo, ci sarebbero come sempre i civili. La conta dei morti sta raggiungendo le diverse migliaia, ormai e sarebbero almeno 4milioni gli ucraini fuggiti dal paese: in pratica uno su dieci.
Mentre i giochi di guerra vanno avanti, sul fronte negoziale si fa strada l’ipotesi della neutralità ucraina. Si discute del possibile modello da seguire, se “austriaco”, cioè smilitarizzato e con un esercito puramente di rappresentanza o “finlandese”, con un esercito moderno, numeroso e ben equipaggiato. In ciascuna ipotesi, Kiev chiede garanzie solide alla comunità internazionale e non è semplice trovare soluzioni.
Raffaele Crocco

Sono nato a Verona nel 1960. Sono l’ideatore e direttore del progetto “Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo” e sono presidente dell’Associazione 46mo Parallelo che lo amministra. Sono caposervizio e conduttore della Tgr Rai, a Trento e collaboro con la rubrica Est Ovest di RadioUno. Sono diventato giornalista a tempo pieno nel 1988. Ho lavorato per quotidiani, televisioni, settimanali, radio siti web. Sono stato inviato in zona di guerra per Trieste Oggi, Il Gazzettino, Il Corriere della Sera, Il Manifesto, Liberazione. Ho raccontato le guerre nella ex Jugoslavia, in America Centrale, nel Vicino Oriente. Ho investigato le trame nere che legavano il secessionismo padano al neonazismo negli anni’90. Ho narrato di Tangentopoli, di Social Forum Mondiali, di G7 e G8. Ho fondato riviste: il mensile Maiz nel 1997, il quotidiano on line Peacereporter con Gino Strada nel 2003, l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, nel 2009.