Wto: momento difficile, occorre riforma democratica

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E' iniziato ieri a Ginevra il Symposium dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, un forum pubblico su "Quale OMC per il XXI secolo?". Ieri il Direttore Generale Pascal Lamy in seduta plenaria evidenziando il momento difficile dell'OMC e i dubbi sul suo futuro ha sottolineato come l'ampia partecipazione al forum dimostri che ancora si crede al multilateralismo, e ha invitato i delegati presenti a contribuire a risollevare l'OMC stessa e le sorti del Doha round. La sospensione dei negoziati lo scorso luglio ha messo a serio rischio la credibilità della stessa Wto, già provata dal sonoro fallimento di Cancun alla conferenza ministeriale del 2003.

Sergio Marelli, Direttore Generale di Volontari nel Mondo - Focsiv spiega: "Noi, in accordo con quanto dichiarato oggi da Kofi Annan, riteniamo questa un'occasione per fare pressione nell'OMC rispetto alla conclusione del negoziato ma soprattutto per ribadire qual è l'Organizzazione che vogliamo. L'OMC non deve occuparsi di agricoltura perché il cibo non è una merce e non può essere regolamentato con le stesse logiche delle merci, e vista l'esistenza di organizzazioni come la FAO e l'UNCTAD che sono più adatte in quanto Agenzie delle Nazioni Unite e dove i PVS hanno maggiori possibilità di esprimere le loro posizioni".

Il messaggio infatti del Segretario Generale delle Nazioni Unite è stato molto chiaro: un invito a fare tutto il possibile per la ripresa del negoziato, ma anche per un commercio giusto ed equo che veramente garantisca lo sviluppo dei paesi più poveri; un appello all'interdipendenza delle politiche, portando ad esempio l'Africa ha sottolineato come non sia solo una questione di commercio ma anche di aiuti allo sviluppo - ancora troppo pochi, spesso senza una buna pianificazione - e di cancellazione del debito.

Volontari nel mondo - Focsiv insieme alla CIDSE, la rete delle organizzazioni di sviluppo d'Europa e Nordamerica della Chiesa Cattolica, ha organizzato due seminari martedì 26 settembre. Il primo sul tema della "differenziazione", ossia i criteri con cui differenziare paesi economicamente diversi nell'applicazione degli accordi commerciali conclusi nell'ambito dell'OMC, per esempio in termini di flessibilità nell'implementazione di tali accordi o di possibilità per i paesi più poveri di essere esonerati dall'applicazione di alcune precise regole prevedendone un'applicazione più graduale. Il secondo seminario sulle "Nuove direzioni per le regole del commercio agricolo" si propone di discutere sulla necessità di rinnovare l'agricoltura, sul ruolo delle esportazioni nella promozione dello sviluppo umano sostenibile come pure nella valutazione di politiche alternative per la stabilizzazione dei prezzi agricoli sul mercato.

"L'OMC deve essere riformato in senso democratico - continua Sergio Marelli - insieme con le altre istituzioni finanziarie internazionali in modo da garantire la partecipazione alle decisioni dei paesi più poveri senza che vengano loro imposte dai paesi economicamente rilevanti. La pratica delle green rooms, le riunioni ristrette tra i paesi industrializzati, non devono essere i centri decisionali e le procedure di negoziazione vanno chiaramente definite. Occorre introdurre delle forme di monitoraggio da parte dei parlamenti e della società civile per garantire una maggiore trasparenza dei processi decisionali".

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