Summit G8: l'Italia tira il freno e l'Africa attende

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"E' forte la sensazione che l'Italia stia frenando la formulazione di un accordo finale che includa impegni quantitativi precisi sulle risorse destinate alla lotta alla povertà". E' il commento di Luca De Fraia, direttore della policy di ActionAid e parte della delegazione internazionale della Ong della Coalizione Italiana contro la Povertà (GCAP) presenti all'incontro col Presidente del Consiglio Romano Prodi avvenuto ieri a Palazzo Chigi. A pochi giorni dall'inizio del Summit G8 dalla riunione con il Presidente del Consiglio "l'Italia rischia di presentarsi a mani vuote al Summit, in particolar modo per quello che riguarda il Fondo Globale per la lotta all'Aids, rinviando ogni impegno al prossimo Dpef e alla prossima manovra di bilancio" - continua De Fraia.

"Il mancato sostegno al Fondo mette a rischio l'obiettivo stabilito dallo stesso G8 di garantire l'accesso universale alle terapie entro il 2010". "L'annuncio del cancelliere Merkel sull'incremento delle risorse dedicate alla lotta alla povertà è un segnale apprezzabile di quanto i paesi del gruppo del G8 dovrebbero fare. Ma purtroppo dall'incontro con Prodi non sono emerse indicazioni confortanti nella direzione di stabilire un preciso calendario di impegni" - continua De Fraia. "La nota positiva è certamente la promessa da parte del premier di avviare presto un confronto con le organizzazioni della società civile in vista della presidenza italiana del G8 che l'Italia ricoprirà nel 2009" - conclude De Fraia. "Non possiamo che auspicare che questa proposta sia l'indicazione da parte del governo di una forte volontà di voltare pagina nel bilancio del nostro paese nella lotta alla povertà"

Intanto l'eurodeputato della Sinistra europea, Vittorio Agnoletto afferma che il G8 può subito prendere due decisioni: "versare i contributi promessi al Fondo globale per la lotta all'AIDS, Tbc e malaria e impegnarsi per la modifica in sede WTO delle regole internazionali sui brevetti che, impedendo la creazione di un mercato internazionale di farmaci generici, condannano a morte milioni di persone ogni anno.

Circa gli EPA, gli accordi di partenariato economico che l'Unione Europea vuole imporre entro il 31 dicembre 2007 ai Paesi Acp (Africa, Caraibi e Pacifico), Agnoletto sottolinea che "formalmente hanno l'obiettivo di contribuire allo sradicamento della povertà". "Nella realtà, tali accordi non sono altro che aree di libero scambio che, a causa dell'azzeramento delle entrate da tariffe doganali, distruggeranno le già deboli economie africane, costringendole al taglio forzato delle spese su servizi essenziali quali acqua, scuola e sanità.
Secondo l'Agenzia per lo Sviluppo dell'Onu, il Kenia, per fare un esempio, perderebbe in un solo anno circa 300 milioni di dollari".

E in merito ai sussidi Ue e Usa all'agricoltura Agnoletto ribadisce che "l'Ue destina 50 milioni di euro alle multinazionali agricole europee per la coltivazione di prodotti che vengono venduti sui mercati internazionali a prezzi inferiori ai costi di produzione, provocando in tal modo la distruzione dell'agricoltura nel sud del mondo. A farne le spese sono i coltivatori africani e i contadini/piccoli proprietari europei". "La società civile e i movimenti di tutto il mondo considerano il G8 un'istituzione illegittima, inutile e corresponsabile di questa drammatica situazione" - sostiene Agnoletto. "㉀ incredibile che, dopo la drammatica esperienza di Genova del luglio 2001, sulla quale aspettiamo ancora la commissione d'inchiesta, Prodi annunci - come ha dichiarato ieri - la disponibilità ad organizzare in Italia nel 2009 il G8. Già una volta un governo di centrosinistra decise di ospitare il G8 in Italia...errare é umano, perseverare é diabolico!".

Nei giorni scorsi l'europarlamentare commentando gli scontri avvenuti in Germania in vista del G8 ha affermato che "Serve un'operazione creativa. Invece di riempire le piazze dove i capi di governo si trovano, provare a svuotare non solo le piazze ma anche le città che li ospitano. Proponendo agli abitanti di creare il deserto attorno all'incontro e organizzando, in quei giorni, happening di discussione e azioni di denuncia legate all'agenda degli otto". [GB]

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