OGM: lo stop dei Beati alle aperture del Vaticano

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L'associazione "Beati i costruttori di pace" ha mandato una lettera aperta a Mons. Renato Raffaele Martino Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e della Pace Città del Vaticano in merito all'apertura verso gli OGM che non solo non risolvono la fame nel mondo, problema legato alle politiche economiche e non di produzione agricola, ma che costringono i poveri dell'umanità a diventare cavie di multinazionali che vorrebbero controllare la proprietà intellettuale su tutte le fonti della vita.

LETTERA APERTA
Eccellenza reverendissima,

dal 6 al 9 agosto, nei giorni memoriali dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki, abbiamo realizzato un seminario "Per un futuro senz'armi". Della violenza armata abbiamo cercato di analizzare principalmente l'aspetto culturale, senza tuttavia perdere di vista il quadro strutturale di un ordine mondiale che allarga sempre più la forbice tra il 20% di privilegiati e l'80% di utili o addirittura superflui.
Con molta sincerità e schiettezza, dobbiamo confessarle che siamo rimasti molto sorpresi, sconcertati e amareggiati da come i mezzi di informazione hanno presentato "La svolta del Vaticano: Sì al cibo transgenico per vincere la fame."
Abbiamo fiducia nel "saggio discernimento e il rigoroso controllo scientifico ed etico" con cui la Pontificia Commissione vuole affrontare la problematica, ma ci hanno turbato alcune anticipazioni, così come sono state riportate dai giornali.
"Dio creò l'uomo perché domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo": esercitare la signoria sul creato alla modalità di Dio significa responsabilità sulla creazione non dominio capitalistico in vista del profitto, è servizio alla vita mantenendo la biodiversità come la grande risorsa per le future generazioni, non l'omologazione per l'agricoltura industriale e gli interessi della grandi multinazionali. La grande attenzione della Chiesa per la vita umana va estesa a tutta la vita, perché tutto alla fine arriva all'uomo.
"Il Pontefice desidera ardentemente fare qualcosa per i miliardi di persone che ogni notte si coricano senza cena. La santa Sede vuole saperne di più sulle nuove tecnologie e come venire in aiuto a quanti vivono in povertà": non sta nella mancanza di cibo la causa della fame nel mondo; già l'uso della meccanica e della chimica hanno aumentato la produzione ma hanno anche aumentato il divario tra nord e sud; il cibo è prodotto in quantità eccessive in molte parti del mondo e viene distrutto per ragioni di mercato, molti agricoltori del nord del mondo vengono pagati per lasciare incolto il terreno.
Non c'è bisogno di essere particolarmente esperti per capire che il problema della fame nel mondo non è questione di produzione agricola, ma di politiche economiche e di regole diverse. Il cibo c'è, ma manca l'accesso a causa della povertà.
Gli OGM nella situazione attuale, con la proprietà intellettuale, aumenterebbero la dipendenza dell'umanità povera.
Dopo gli USA l'Argentina è il più grande produttore di OGM. Ha dovuto arrendersi ali principali colossi alimentari. Come si spiega che, nonostante i risultati straordinari degli ultimi 5 anni nella produzione di OGM, metà della popolazione oggi è in condizione di vulnerabilità alimentare ed è cresciuta la povertà?
I contadini indiani e latinoamericani ci chiedono di aiutarli a difendere la biodiversità dei loro ecosistemi. Ci hanno dimostrato, ovunque sia stata provata la coltivazione di OGM, che la coesistenza tra tradizionale e modificato con le biotecnologie è impossibile.
I poveri sarebbero costretti a un unico tipo di alimentazione imposta: di fatto cavie di tutta l'umanità perché poveri.
La proprietà intellettuale delle multinazionali verrebbe estesa a tutte le fonti della vita. In base a quale diritto e con quali motivazioni può essere brevettato un prodotto naturale?
In molti siamo preoccupati perché i gruppi di potere che stanno dietro all'industria delle armi sono gli stessi che sono interessati alla produzione e al mercato degli OGM. La ricerca che la Commissione vaticana si accinge a fare purtroppo cade già nel bel mezzo di un conflitto mondiale. Prima ancora che un problema scientifico, quello degli OGM è un problema politico.
Chi spinge sugli OGM oggi e in vista di che cosa?
Questa dovrebbe essere la vera preoccupazione morale. I poveri non devono essere i destinatari delle nostre scelte imposte, ma i soggetti della storia.
Prima si pretenda che vengano onorati gli impegni internazionali, tutte le promesse non mantenute dai paesi ricchi, ci si pronunci sul diritto al cibo e sulla sovranità alimentare, poi cerchiamo insieme come uscirne. Ma non usiamo la fame dei poveri come pretesto per avvalorare interessi poco degni della persona umana.

Accolga queste nostre osservazioni e preoccupazioni come realtà condivisa con moltissime persone che già da tempo si stanno impegnando sui temi della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato.

Le porgiamo gli auguri di un proficuo lavoro.


L'assemblea del seminario "Per un futuro senz'armi" (Padova, 6-9 agosto 2003)
Don Albino Bizzotto, presidente di "Beati i costruttori di pace"
Lidia Menapace, portavoce della Convenzione permanente di donne contro la guerra
Francesco Ianuzzelli, portavoce di Peacelink
Daniele Lugli, segretario del Movimento Nonviolento



Padova, 9 agosto 2003

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