Marchio equosolidale per Walmart?

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Cari amici, è con preoccupazione che condividiamo con voi la notizia, che postiamo questa mattina sul sito del nostro blog [fair]watch, di una possibile e molto prossima certificazione equosolidale del gigante dei supermercati americani Wal-Mart. Una transnazionale, la prima azienda del mondo per occupati, che si è sempre distinta nel mondo per la sua spregiudicatezza nei rapporti con i propri lavoratori, gli stipendi di fame, i licenziamenti indiscriminati e l'utilizzo di fornitori del Sud del mondo selezionati con l'unico criterio del profitto.

La certificazione potrebbe riguardare una nuova linea di caffé, fornita da cooperative brasiliane di Minas Gerais, e sarebbe accompagnata da Transfair USA. La fonte del nostro post è il Washington Post. Come [fair]watch riteniamo non più rimandabile un confronto aperto e forte nell'ambito dei movimenti e delle organizzazioni di commercio equo sulla certificazione delle imprese irresponsabili, in assenza di impegni concreti su un cambiamento strutturale delle loro pratiche aziendali, che può danneggiare la credibilità dell'esperienza equosolidale.

Vi chiediamo di far girare il più possibile questa notizia, e offriamo alle organizzazioni di commercio equo lo spazio del nostro blog per contributi, commenti e proposte nel merito. Come fairwatch offriremo spazi di confronto pubblici nel prossimi eventi di incontro della società civile italiana, Messaggi di protesta possono essere inviati direttamente a Transfair USA ([email protected])

La redazione di [fair]watch. Di seguito il nostro post:

Sostiene Pereira: Wal-mart presto equosolidale?
Poco Fundo: remoto villaggio del Brasile del Sudest. E per Rosevaldo Jose Pereira, coltivatore di caffé, neanche il nome Wal-Mart vuol dire nulla. Rosevaldo, 40 anni, che dalle 5 del mattino tutte le mattine raccoglie bacche di caffé, è uno dei protagonisti coinvolti nella più discussa operazione che Wal-Mart sta per intraprendere da diversi anni a questa parte: il commercio equo e solidale. Wal-Mart infatti sta considerando la possibilità di introdurre la cooperativa di Rosevaldo, una delle 7 cooperative brasiliane certificate come equosolidali, tra i suoi fornitori di caffé. Il Brasile produce il 30% del caffé che circola nel mondo ed esporta circa 26.4 milioni di pacchetti, la maggior parte dei quali coltivati nello stato del Minas Gerais.

A un'ora e mezza da Poco Fundo c'è Bom Dia, la società che vende il caffé della cooperativa di Pereira e che in questo momento è in trattative con Wal-Mart. I dirigenti di Wal-Mart visiteranno Poco Fundo entro la fine del mese, prima di prendere la decisione definitiva. Questa azione fa parte del nuovo corso di Wal-Mart che riassume questo cambiamento di filosofia nella formula ben espressa dal direttore generale H. Lee Scott Jr.: "fare bene facendo del bene." Senza rinunciare, però, ai lauti profitti che la multinazionale della GDO accumula acquistando i propri prodotti da alcune delle imprese più irresponsabili in tutto il globo.

L'obiettivo di Wal-Mart? Prezzi più convenienti. Il lavoro che fa Bom Dia, raccogliendo le bacche direttamente dai produttori e tostandoli in proprio, elimina un passaggio di lavorazione che faceva crescere i prezzi per Wal-Mart. Wal-mart è dunque in procinto di creare una nuova linea a marchio Sam's Club, che gli costerebbe meno e, oltre alla reputazione, farebbe crescere i suoi introiti. Trans Fair USA sta lavorando al progetto, con buona pace dei diritti globali

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[fair]watch, uno sguardo a volo radente sulle altre economie, sul mondo delle imprese, sulla finanza e sul mondo diverso possibile. Una redazione di professionisti della comunicazione ed esperti di economia sociale e solidale, a fianco di [fair] per costruire la sostenibilità. [fair]watch è: Monica Di Sisto (coordinatrice) Deborah Lucchetti_Andrea Baranes_Gianluca Carmosino_Alberto Castagnola_Paolo Chiavaroli_Roberto Cuda_Luca Martinelli_Antonio Onorati_Vincenzo Puggioni_Ardita Rivera (da Quito)_Carlo Testini_Alberto Zoratti

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