ICT: software libero raccomandato dall'Unctad

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Il Foss abbreviazione di "free and open source software" cioè software libero e a codice aperto secondo la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad) "spinge a una collaborazione più ampia, offre migliore supporto a programmi di sviluppatori indipendenti e alla personalizzazione del software affinché si adatti alle diverse necessità commerciali, regolamentari, culturali e linguistiche".

L'importante riconoscimento che l'agenzia Onu dà al software libero nel suo ultimo rapporto su E-commerce e Sviluppo è citato da Punto Informatico che ne riprende alcune affermazioni : "i governi dovrebbero considerare il proprio approccio a Foss in un contesto generale e nell'ambito dei loro obiettivi di superare il digital divide e utilizzare l'ICT per un migliore sviluppo e un migliore commercio". L'attenzione che l'Unctad dedica al software aperto "si basa sulla premessa che il processo open source rappresenti una via possibile alla produzione di software che si pone come scelta reale per aziende e governi in particolar modo nei Paesi in via di sviluppo".

Importante nei Paesi in via di sviluppo è ad esempio la combinazione fra i vantaggi economici dell'impiego di software aperto e i vantaggi dell'impiego esteso di questi software nelle lingue locali che rappresenta un notevole aiuto allo sviluppo economico. Nell'open source i progetti di nazionalizzazione (o localizzazione) consentono all'ambiente grafico di supportare più lingue: Mozilla ad esempio con 65 file linguistici fa impallidire anche le grandi realtà commerciali: si pensi che Windows 2000 prevede il supporto a 24 linguaggi; Xp si ferma a 33, e l'ultima versione di Office oltrepassa di poco quota 20. [RB]

Fonti: Punto Informatico, Mytech, Unctad

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