Fsa: in marcia contro i trattati sul commercio

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Uno dei temi caldi nella regione andina è il trattato di libero commercio (TLC), gli accordi bilaterali fra Stati Uniti e singoli paesi o gruppi di paesi che prevedono tavoli negoziali praticamente su tutto per realizzare le politiche di liberalizzazione che tante resistenze avevano trovato a Cancan in seno all'Organizzazione Mondiale del Commercio. E' il caso di Colombia, Ecuador e Perù che stanno negoziando con la delegazione statunitense in questi giorni e che sembrano avviate verso la firma del TLC. "In questo modo vengono colpite la nostra cultura e i nostri modi di convivere" afferma il sindaco di Margaritas (Chiapas) Jorge Luis Escandon dalla tavola rotonda su "Le implicazioni territoriali dei TLC" al Forum Sociale delle Americhe "Siamo testimoni del fatto che ogni giorno sono sempre più i prodotti USA che invadono le nostre comunità. A livello locale la risposta che stiamo esplorando è il rafforzamento dei mercati regionali, favorendo lo scambio interno. Stiamo arrivando ad una situazione in cui, rispetto agli Stati Uniti diventiamo importatori di qualsiasi prodotto e esportatori di una sola cosa: mano d'opera, migranti".

"Siamo i popoli originari di Abya Yala. I nostri antenati e i nostri nonni ci hanno insegnato ad amare e a venerare la nostra feconda Pacha Mama, a convivire in armonia e libertà con gli esseri naturali e spirituali che in lei vivono". Si apre così la Dichiarazione di Kito, al termine della II Cumbre Continental dei popoli indigeni, organizzata dalla Confederaci㳀n de las Nacionalidades Ind㭀genas del Ecuador (CONAIE), Organizaci㳀n de las Nacionalidades Quichuas del Ecuador (ECUARUNARI) e Coordinadora de las Organizaciones Ind㭀genas de la Cuenca Amaz㳀nica (COICA), con la partecipazione di delegati in rappresentanza di 64 popoli e nazioni indigene.

La Dichiarazione invita alla marcia organizzata il 28 di luglio a Quito per la vita e contro l'ALCA e i Trattati di Libero Commercio (TLC): "ci opponiamo tassativamente alla realizzazione dei piani come: de Integraci㳀n de Infraestructura Regional Sudamericana (IIRSA); Plan Puebla Panamá (PPP); Plan Patriota; Plan Colombia; Plan Dignidad, Plan Andino, alla creazione di basi militari, così come all'ALCA e ai TLC's, promossi in linea con l'OMC a beneficio dei paesi che saccheggiano il pianeta".

Il testo prosegue denunciando lo stato di grave ingiustizia e sfruttamento che attraversa il continente e affermando la necessità di spazi e strategie comuni fra chi ha a cuore la resistenza a questi processi. Punta il dito inoltre su numerosi conflitti locali emblematici: "Esigiamo che i governi diano soluzione ai conflitti causati dallo sfruttamento delle risorse naturali e dalla mancanza di garanzie territoriali e di vita nell'attuazione di politiche statali e trasnazionali come nei casi di Sarayaku, Raposa Sierra del Sol, Plan Colombia, R㭀o Pilcomayo, Montes Azules, Camisea, il gas in Bolivia e Margarita, Ashánica". E proprio sul caso della lotta dei Sarayacu da segnalare l'intervista di Selvas a Marlon Santi, presidente della comunità kichwa dell'Amazzonia ecuadoriana da tre anni impegnata nella difesa dei propri territori contro lo sfruttamento petrolifero.

di Alessio Surian

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