Africa: stop ai sussidi Usa contro il cotone africano

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Gli ingenti sussidi governativi attribuiti alle multinazionali americane del cotone stanno uccidendo il commercio africano di questo prodotto, riducendo il prezzo del cotone sul mercato mondiale e mettendo fuori gioco i coltivatori africani. I finanziamenti concessi dal governo Usa ai propri coltivatori ammontano a quattro miliardi di dollari, una cifra che supera il prodotto interno lordo di paesi come il Burkina Faso e il Mali. Questa situazione sta mettendo in grave pericolo il sostentamento di 11 milioni di coltivatori di cotone in Africa Occidentale.

In vista della riunione ministeriale della World Trade Organization che avrà luogo a Cancun (Messico) nel prossimo mese di settembre, Bénin, Burkina Faso, Mali e Ciad hanno ufficialmente chiesto, a nome dei paesi dell'Africa occidentale e centrale, la soppressione delle sovvenzioni sul cotone accordate dai paesi ricchi ai loro produttori.

Il caso del cotone rappresenta solo un esempio degli standard che caratterizzano il commercio agricolo mondiale. I sussidi Usa per le esportazioni
costituiscono una seria minaccia anche per il sostentamento dei produttori messicani di mais, dei lavoratori dell'industria casearia in Perù e dei produttori di riso di Haiti.

L'esempio americano è seguito anche dalla politica agricola dell'Unione Europea che incentiva le sovrapproduzioni e finanzia il "dumping" (lo scaricamento) del surplus all'estero, distruggendo i mercati da cui dipendono i piccoli coltivatori.

Secondo molti, il viaggio in Africa del presidente Bush, in programma dal 7 all'11 luglio, offrirà ai leader africani l'occasione di muovere profonde critiche alle politiche commerciali Usa. Le posizioni di Stati Uniti e Africa divergono su molte delle questioni che saranno discusse al summit del Wto a Cancun; disaccordi la cui profondità viene celata da un linguaggio tecnico e diplomatiche semplificazioni. Critiche verso l'amministrazione statunitense, che promuove il commercio come strumento di crescita ma sostiene interessi antitetici all'Africa, arrivano dalle Ong africane come il Forum TransAfrica, secondo cui un aspetto positivo del viaggio di Bush sarebbe una dichiarazione sulla fine dei sussidi agricoli.

Fonti: Make Trade Fair, Cipsi, Africa Action, All Africa;

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