Unhcr: proteggere i migranti nella partnership euromediterranea

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I prossimi 27 e 28 novembre i leader di 35 paesi europei e della riva sud del Mediterraneo si incontreranno a Barcellona, in occasione del decimo anniversario del lancio del Processo di Barcellona, un ampio quadro di rapporti politici, economici e sociali fra i 25 paesi membri dell'Unione Europea e 10 partner mediterranei. In quest'occasione i leader dei 35 paesi dovrebbero approvare un piano d'azione destinato a fornire le basi della cooperazione euro-mediterranea per i prossimi cinque anni.

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati - UNHCR accoglie con soddisfazione questo importante e ambizioso processo, che ha posto le basi per un partenariato regionale mediterraneo e che, tra i vari aspetti, comprende anche la cooperazione in materia di spostamenti di popolazione. "In questo settore è necessario lavorare ancora molto, alla luce del dramma delle centinaia di persone che ogni anno perdono la vita in mare nel tentativo di raggiungere l'Europa con mezzi irregolari. Questa tragedia ha ormai raggiunto le dimensioni di una vera e propria crisi umanitaria e richiede pertanto un intervento urgente da parte di tutti i paesi interessati. Evitare ulteriori vittime deve quindi costituire una esplicita priorità nell'ambito della partnership euro-mediterranea" - afferma UNHCR..

Fra coloro che vengono fermati nell'ambito dei flussi irregolari - sia via terra, che via mare - vi sono persone alla ricerca di migliori prospettive economiche, ma anche persone che fuggono da persecuzioni, conflitti o violenza generalizzata. Queste ultime necessitano di protezione internazionale e gli stati hanno la responsabilità giuridica e morale di garantirla. Una delle questioni principali consiste nel come assicurare che le persone in cerca d'asilo abbiano accesso ad eque ed efficienti procedure di determinazione dello status, anche se arrivano insieme a persone che hanno lasciato il loro paese per ragioni differenti.

L'UNHCR rivolge un appello a tutti i paesi coinvolti nel Processo di Barcellona affinché rafforzino il loro impegno per garantire il diritto di chiedere e di beneficiare dell'asilo e i principi della protezione internazionale, fondati sulla piena ed estensiva applicazione della Convenzione ONU sui rifugiati del 1951 e di altri trattati in materia, come la Convenzione dell'OUA (Organizzazione per l'Unità Africana) sui rifugiati del 1969. "In particolare dev'essere rispettato il principio del "non refoulement", che vieta agli stati di respingere persone in territori nei quali la loro vita o la loro libertà siano a rischio. Per adempiere ai loro obblighi internazionali, gli stati devono fare in modo che le persone che necessitano di protezione internazionale non vengano incluse in alcun rimpatrio di migranti irregolari verso i rispettivi paesi d'origine. L'UNHCR incoraggia pertanto i paesi euro-mediterranei a fare uno specifico riferimento, nel loro piano d'azione, ai principi della protezione internazionale.

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