Ue: gli Usa pongano fine ai trasferimenti illegali di prigionieri

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Amnesty International ha espresso il proprio apprezzamento per il rapporto presentato oggi da Dick Marty, relatore del Parlamento Europeo che denuncia come la "ragnatela" che gli Usa hanno sviluppato al di fuori della legalità è "contraria ai basilari principi legali", poiché si fonda su "sparizioni", detenzioni arbitrarie, trasferimenti illegali, torture e maltrattamenti. Il rapporto del Consiglio d'Europa conferma quanto riscontrato da Amnesty International, e cioè che parecchi casi di "rendition" si sono verificati con il coinvolgimento o la cooperazione di Stati membri. Inoltre, il Rapporto fornisce ulteriori informazioni sulla possibile presenza di centri segreti di detenzione in Romania e Polonia e chiede alle autorità di questi due paesi di svolgere indagini esaurienti e indipendenti senza ulteriore ritardo.

Le raccomandazioni del Consiglio d'Europa ricalcano le richieste di Amnesty International. In particolare, gli Usa e i paesi europei devono porre fine alle "rendition" e condurre indagini esaurienti e indipendenti su queste pratiche, assicurando che i servizi segreti nazionali e stranieri saranno chiamati a rispondere del proprio operato. Amnesty International chiede inoltre agli Usa, ai paesi europei e a ogni altro paese implicato nelle detenzioni segrete o nei trasferimenti di prigionieri, di garantire un risarcimento alle vittime di queste gravi violazioni dei diritti umani. Il quadro inquietante che emerge dal rapporto di Dick Marty sottolinea la necessità che gli Stati rispettino e garantiscano i diritti umani in ogni misura adottata per prevenire il terrorismo. Non farlo, si legge nel rapporto, significa "rafforzare coloro il cui scopo è di distruggere l'ordine sociale, legale e politico". Come affermato dallo stesso Marty, la ricerca della verità sulle "rendition" e sulle detenzioni segrete non può e non deve finire con la pubblicazione del suo rapporto. "Gli Usa e i paesi europei devono svolgere indagini esaurienti e fare piena chiarezza di fronte al Consiglio d'Europa e al Parlamento europeo" - conclude il comunicato di Amnesty International.

Secondo il Rapporto più di 20 Paesi, fra cui l'Italia, erano coinvolti in un "ragnatela globale" di prigioni della Cia e trasferimenti aerei segreti di sospetti terroristi dall'Asia centrale alla baia di Guantanamo. Sembra che l'aeroporto romano di Ciampino fosse uno degli scali utilizzati per le soste dei voli con cui la Cia trasferiva i presunti terroristi da un paese all'altro, di norma per il rifornimento di carburante. Inoltre la base di Aviano, sempre secondo il rapporto, era stata usata per imbarcare l'egiziano Abu Omar, rapito nel 2003 in pieno centro a Milano.

E proprio sul caso di Abu Omar, il Rapporto documenta che il nostro governo e la nostra intelligence militare, il Sismi, hanno avuto un ruolo nel sequestro: il cittadino egiziano, prelevato il 17 febbraio 2003 nel centro di Milano, è stato trasferito nelle camere di tortura di una galera del Cairo. Il rapporto sulle "operazioni di consegna straordinaria" (rendition) licenziato da Dick Marty al Consiglio d'Europa documenta inoltre il pieno coinvolgimento nell'inchiesta della Procura di Milano di Jeff Castelli, capo della Cia in Italia nel febbraio del 2003 e oggi alto funzionario a Langley. Scrive Marty nel passaggio chiave del suo rapporto (paragrafo 4, capitolo 3 "Singoli casi di rendition accertati"): "L'inchiesta della Procura di Milano riguarda 25 uomini della Cia e per 22 di loro è stata chiesta la cattura. Ora, è forse concepibile o possibile che un'operazione di questo tipo, con un impegno di risorse di questa portata, in un Paese amico e per di più alleato (in quanto membro della Coalizione in Iraq), sia stata portata a termine senza che ne venissero informate le autorità nazionali? [GB]

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