Sui prigionieri di guerra no ai doppi standard

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"Chiediamo ai governi di Iraq, Stati Uniti e Gran Bretagna di rispettare le leggi di guerra e di trattare tutti i prigionieri in modo conforme alla III Convenzione di Ginevra" - ha dichiarato l'organizzazione per i diritti umani. "Dovranno essere trattati umanamente, non dovranno essere sottoposti ad alcuna forma di tortura o maltrattamento e dovranno avere immediato accesso al Comitato internazionale della Croce Rossa".

Il 23 marzo, dopo la diffusione delle immagini dei soldati statunitensi catturati dagli iracheni, il presidente George Bush e il primo ministro Tony Blair hanno accusato l'Iraq di aver violato la III Convenzione di Ginevra e hanno chiesto che i prigionieri siano trattato in modo equo. Il medesimo principio va applicato nei confronti dei prigionieri di guerra iracheni.

Lo stesso giorno, tuttavia, altri 30 prigionieri sono stati trasferiti dall'Afghanistan alla base navale statunitense di Guantanamo Bay, a Cuba. Sale così a circa 660 il numero delle persone, di circa 40 diverse nazionalità, detenute nella base.

"Nonostante molte richieste, Amnesty International si vede ancora negato l'accesso alle prigioni di Bagram e di Guantanamo Bay. Chiediamo nuovamente al governo statunitense di ascoltare le nostre preoccupazioni sul trattamento di questi prigionieri".

Amnesty International ha sollecitato un'inchiesta esauriente e imparziale sulle denunce di torture e maltrattamenti che sarebbero stati commessi da personale statunitense a Guantanamo Bay, ai danni di detenuti sospettati di essere talebani o membri di al-Qa'ida.

L'organizzazione per i diritti umani ha infine invitato tutti i mezzi d'informazione ad assicurare che le loro immagini rispettino la dignità di tutti i prigionieri di guerra.

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