Si è aperta l’edizione numero 27 di Religion Today

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Immagine: ALTAN su Rtff.it

Già la storia del manifesto è bella. Lo ha firmato Altan, un grande autore, ma l’immagine doveva essere un’altra, scelta fra le tante elaborate dalle ragazze e dai ragazzi del liceo Pascoli di Bolzano. “Erano magnifiche – spiega Andrea Morghen, il direttore artistico– ma come si faceva a rifiutare un’offerta di Atlan?”.

Così’, a caratterizzare l’edizione numero 27 di Religion Today è Altan. I manifesti dei ragazzi sono diventati una magnifica mostra in piazza Battisti, a Trento. Il film festival ha preso vita il 18 settembre con il film “A Nord di Lampedusa” di Alessandro Rocca e Davide De Micheli. Di lì, sino al 25 settembre, saranno 64 le pellicole in visione, per questa edizione che si intitola “Nuove visioni”. L’idea, spiegano gli organizzatori guidati dalla presidente Lisa Martelli, è quella di avere uno sguardo su come il cinema sta cambiando assieme alla società. Quindi, l’attenzione a tutto ciò che si muove, tra intelligenza artificiale e fruizione, con l’obiettivo di capire come questi cambiamenti possano diventare strumento al servizio delle religioni. Il tutto rilanciando una parola che appare desueta: “pace”.

Insomma, diciamolo, un lavoraccio quello di cui si fa carico l’organizzazione. La rassegna avrà il cuore a Trento, ma si allargherà anche ad Arco, Dro, Lavarone, Riva del Garda, Altopiano di Pinè e, infine, Bolzano, dove il sipario calerà.

I film in concorso, lo dicevamo, sono sessantaquattro. Arrivano da 32 Paesi diversi e questo significa che porteranno in Trentino persone e culture differenti, che si confronteranno. A valutare il tutto sarà una giuria internazionale e ad accompagnare le proiezioni saranno dibattiti, masterclass e incontri con i registi. Il tutto con un occhio di riguardo ai giovani. I filma, al mattino saranno proiettati nelle scuole e questo lavoro continuerà anche dopo, durante l’anno, come sempre è avvenuto. L’idea è di avvicinare i ragazzi al cinema. “Capita spesso – dice Morghen – che i ragazzi ci raccontino come, dopo gli incontri con noi, inizino a guardare i film con occhi diversi, andando al di là della storia, ma cercando di scoprire la tecnica di montaggio, la regia, il gioco delle inquadrature. Ne incontriamo almeno 3mila ogni anno. Sapere che contribuiamo a creare una cultura diversa e nuova, che alimentiamo l’amore per il cinema, è davvero una grande soddisfazione”.

Raffaele Crocco

Sono nato a Verona nel 1960. Sono l’ideatore e direttore del progetto “Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo” e sono presidente dell’Associazione 46mo Parallelo che lo amministra. Sono caposervizio e conduttore della Tgr Rai, a Trento e collaboro con la rubrica Est Ovest di RadioUno. Sono diventato giornalista a tempo pieno nel 1988. Ho lavorato per quotidiani, televisioni, settimanali, radio siti web. Sono stato inviato in zona di guerra per Trieste Oggi, Il Gazzettino, Il Corriere della Sera, Il Manifesto, Liberazione. Ho raccontato le guerre nella ex Jugoslavia, in America Centrale, nel Vicino Oriente. Ho investigato le trame nere che legavano il secessionismo padano al neonazismo negli anni’90. Ho narrato di Tangentopoli, di Social Forum Mondiali, di G7 e G8. Ho fondato riviste: il mensile Maiz nel 1997, il quotidiano on line Peacereporter con Gino Strada nel 2003, l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, nel 2009. 

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