Unhcr: si protrae la sospensione del rimpatrio dei rifugiati

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Prosegue la temporanea sospensione in vigore ormai da dieci giorni dei convogli UNHCR diretti in Iraq per il trasporto dei rifugiati che hanno espresso la volontà di rimpatriare dall'Iran. Gli attraversamenti nel Sud e nel Nord del paese sono stati interrotti. Nel Sud, i convogli sono stati bloccati in seguito agli scontri in corso a Najaf e alla precaria condizione di sicurezza presente in tutta la regione.

Dal novembre del 2003 l' UNHCR ha regolarmente inviato convogli dall'Iran alla città meridionale irachena di Basra. Questi convogli sono stati sospesi in diverse occasioni nei mesi scorsi per motivi di sicurezza. Anche nel Nord l'UNHCR ha temporaneamente interrotto i convogli per il rimpatrio di rifugiati curdi dopo che le autorità locali in Iraq hanno espresso preoccupazione riguardo alle possibilità abitative della regione. L'UNHCR aveva dato inizio a rimpatri facilitati attraverso il punto di frontiera di Haj Omran in Iran settentrionale alla fine di giugno. Da quella data, 5 convogli UNHCR hanno attraversato Haj Omran, trasportando un totale di 543 curdi che avevano vissuto per molti anni in campi profughi della provincia del Kurdestan, e che facevano ritorno nelle loro case nelle provincie di Sulaymaniah, Erbil, Dohuk e Rania.

Per le autorità locali dell'Iraq settentrionale grave preoccupazione è costituita dal fatto che alcuni dei rifugiati non sembrano avere case a cui fare ritorno. La carenza di abitazioni sembra essere una questione di grande importanza in Iraq settentrionale dove l'UNHCR ha lavorato con i suoi partners proprio per la ricostruzione di case e per fornire alla popolazione locale materiale edile ed aiutare nella ristrutturazione di edifici pubblici quali scuole ed ospedali.

L'ultimo dei convogli ad attraversare Haj Omran ha viaggiato giovedì scorso 12 agosto e i rimpatri al Nord sono per il momento sospesi, per lo meno fino a quando l'UNHCR non avrà incontrato tutte le parti interessate (autorità locali, ONG e altre agenzie delle Nazioni Unite ). Un incontro è previsto per i primi di settembre. L'UNHCR continua per il momento a non incoraggiare i rifugiati iracheni al rimpatrio, sebbene stia comunque facilitando il rimpatrio di coloro che insistono nel voler tornare nelle loro case.

Circa 13mila persone sono rimpatriate in Iraq dall'Iran, dall'Arabia Saudita e dal Libano, con l'assistenza dell'UNHCR. Oltre la metà di queste (7923) provengono dall'Iran, che ha dato rifugio alla più vasto numero di rifugiati iracheni al mondo. I rimpatriati ricevono un pacco di generi di prima necessità contenente tende, coperte, teli di plastica, attrezzatura per la cucina ed una razione di cibo sufficiente per un mese, oltre a ricevere assistenza nel viaggio e addestramento sui pericoli delle mine.

Fonte: Unchr

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