Italia: cinque anni per la cittadinanza, ma manca legge sull'asilo

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Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi il disegno di legge presentato dal Ministro dell'Interno Giuliano Amato sulla cittadinanza: la nuova disciplina, che andrà a modificare la legge n. 91 del 1992 dimezza i tempi per ricevere la cittadinanza italiana che prima era concessa dopo 10 anni di residenza. Potrà acquisire il diritto alla cittadinanza italiana chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri, di cui uno almeno sia legalmente residente in Italia, senza interruzione, da cinque anni al momento della nascita, e in possesso del requisito reddituale previsto per il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. In tutti i casi, fatta eccezione per i bambini, la richiesta di acquisizione della cittadinanza italiana deve essere sottoposta all'accertamento della reale integrazione linguistica e sociale dello straniero nel territorio dello Stato: tale requisito è esteso anche a chi sposa un italiano.

Il 28 luglio scorso il Consiglio dei Ministri aveva approvato un decreto legislativo che recepisce una direttiva comunitaria del 2003 e per gli immigrati regolari è ora più facile far venire in Italia i propri figli ed i propri genitori. "Nella disciplina attuale - ha spiegato il ministro dell'Interno Giuliano Amato - i figli minori per poter venire in Italia dovevano essere a carico e l'immigrato doveva darne prova. da oggi per il ricongiungimento basterà essere figlio". "Nella disciplina attuale - prosegue Amato - per far venire mio padre (il nonno), l'immigrato deve dimostrare che il genitore non ha altri figli. Da oggi il genitore potra' venire in Italia se l'immigrato dimostrera' che nel suo Paese il genitore non ha altri mezzi per vivere.

Intanto Magistratura democratica e l'Associazione degli studi giuridici sull'immigrazione (ASGI) hanno presentato il documento "Una svolta possibile e necessaria. Dieci punti per una nuova politica del diritto sull'immigrazione": l'elaborato contiene proposte e spunti di riflessione sulla normativa dell'immigrazione e dell'asilo in Italia - segnala MIGRA, l'Osservatorio per le discriminazioni degli immigrati sul lavoro di Trento.

Va infatti ricordato che in Italia manca legge organica sull'asilo come ha sottolineato ancora di recente Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR). Lo scorso 20 giugno, Giornata internazionale del rifugiato, insieme alle maggiori organizzazioni non governative, è stato lanciato un appello a Parlamento e Governo affinché si arrivi quanto prima ad una legge organica sul diritto d'asilo. [GB]

Fonte: MIGRA, Osservatorio per le discriminazioni degli immigrati sul lavoro.

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