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Sinodo Valdese: diritti civili al centro, oggi sulla benedizione alle coppie omosessuali
Religione
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Sta entrando nel vivo il dibattito sui temi più rilevanti nel Sinodo annuale delle Chiese Valdese e Metodista in corso a Torre Pellice fino al 27 agosto. Il tradizionale appuntamento della maggiore confessione cristiana di minoranza, oltre che la verifica della propria attività pastorale e organizzativa, sta affrontando infatti diverse questioni strettamente connesse con i processi in atto nella società. Tra i temi all'attenzione del Sinodo quest'anno vi sono infatti quelli della perdurante crisi economica e morale, la crescente e importante presenza di migranti nelle comunità, il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, il dialogo con le altre chiese cristiane e il controverso tema della benedizioni di coppie omosessuali.
"Smascherare i demoni che si oppongono alla venuta del Regno: questo il compito dei credenti". Lo ha detto nel sermone di apertura, la pastora Letizia Tomassone. L'annuncio di liberazione del Vangelo può diventare inefficace quando il messaggero si sovrappone al messaggio, quando si confonde l'evangelo con una cultura – come insegna la storia del colonialismo occidentale – quando le chiese non operano scelte quotidiane all'altezza della loro predicazione. "Quanto siamo infatti attenti a quali banche usiamo per i nostri conti: se investono o meno nel commercio di armi o di diamanti insanguinati? – ha ammonito la pastora Tomassone. Quanto siamo attenti alla raccolta differenziata o all’uso dell’energia? Il compito di un Sinodo, di una chiesa, di ogni credente e dei ministri che oggi accogliamo, è proprio quello di dare un nome e di smascherare, denunciandoli, i demoni che si oppongono alla venuta del Regno" - ha ribadito.
Tra i temi più sentiti quello dell'immigrazione e dell'accoglienza degli stranieri nelle comunità locali. "L'immigrazione ha portato in Italia non meno di 300/400mila evangelici provenienti dall'Africa, dall'Asia, dal Sudamerica. Circa i 2/3 delle chiese locali metodiste e valdesi registrano una importante presenza di immigrati: dati significativi ma, nel nostro Paese, ampiamente ignorati" – ha detto Paolo Naso, politologo e coordinatore del progetto 'Essere chiesa insieme' della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). "Si tratta di una grande ricchezza e di una sfida che si rinnova costantemente" - ha affermato Mirella Manocchio, pastora delle chiese di Gorizia e Udine costituite per metà da credenti provenienti dal Ghana. "Una presenza, quella dei nostri fratelli e delle nostre sorelle africane, che ha cambiato il nostro modo di pensarci come chiesa, la nostra liturgia e molte delle nostre consuetudini precedenti per permetterci di annunciare insieme l'evangelo di Gesù Cristo. E' una sfida a incontrarsi senza che gli uni si impongano sugli altri".
Il Sinodo si è soffermato quindi sul tema dell'ecumenismo. “Dobbiamo essere ottimisti sul cammino del dialogo ecumenico” - ha affermato nel suo saluto al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, il vescovo di Pinerolo, mons. Piergiorgio Debernardi. Il dialogo ecumenico deve essere orientato a far crescere anche quello interreligioso. Riprendendo poi il tema dell'accoglienza di fratelli e sorelle immigrati nelle chiese, Debernardi ha sottolineato come è su questo fronte che si gioca “la credibilità del nostro essere cristiani. La loro presenza ci obbliga ad essere vigili, perché il nostro paese sia sempre accogliente e non ceda ad una politica discriminatoria”.
L'assemblea sinodale ha quindi trattato il tema delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia. Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha affermato che l'anniversario è "un'occasione per ripensare all'Italia che vogliamo, partendo dai valori della laicità e della libertà religiosa. Siamo tuttavia delusi da come la classe dirigente italiana lo svilisca, trasformando il valore dell'unità in merce di scambio per fini politici". “Libertà civile e cittadinanza - ha aggiunto Aquilante - sono le parole chiave del Risorgimento, concetti che si applicano perfettamente anche al nostro presente, per esempio rispetto ai nuovi cittadini italiani giunti nel nostro paese con l'immigrazione”.
E proprio per ribadire i diritti negati e le discriminazioni di cui sono spesso vittime in Italia le persone omosessuali il Sinodo si era aperto domenica scorsa con il consueto corteo a cui numerosi sinodali hanno partecipato indossando un triangolo rosa, simbolo con il quale venivano identificate le persone omosessuali internate nei campi nazisti. "Un'iniziativa per denunciare l'indifferenza e l'arretratezza del nostro Paese rispetto al riconoscimento dei diritti civili delle persone omosessuali, nonché gli atti di omofobia" - ha spiegato Francesco Sciotto, pastore della Chiesa valdese e battista di Catania.
Ieri il Sinodo ha aperto la discussione sulla controversa questione della benedizione delle coppie omosessuali. Come ha spiegato il pastore Giuseppe Platone occorre "fare una netta distinzione tra il matrimonio con effetti civili, che comporta diritti e doveri ben precisi, e la benedizione di una unione di vita, che non ha alcun carattere giuridico". “Non c'è dubbio - ha aggiunto Platone - che in Italia esiste un vuoto legislativo in merito alla tutela delle coppie di fatto, una situazione sollevata a più riprese dalle nostre chiese”. La richiesta sulla opportunità o meno di benedire le coppie omosessuali proviene dagli stessi membri di chiesa, ma ad oggi non ha trovato una codificazione nell'ordinamento della chiese metodiste e valdesi.
L'ordine del giorno attualmente in discussione, se approvato, aprirebbe alla possibilità per i membri di chiesa omosessuali che lo desiderano, di far benedire le loro unioni di vita. “Su queste tematiche le chiese valdesi e metodiste riflettono da decenni – ha spiegato la pastora Janique Perrin della Commissione di studio per la riflessione su 'fede e omosessualità'. Nel 2007, in occasione della IV Sessione congiunta dell'Assemblea battista e del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, fu varato un atto (in .pdf) che sancì l'incondizionata accoglienza nella chiesa di persone omosessuali. La nostra commissione ha elaborato, e aggiorna periodicamente i materiali a disposizione delle chiese sulle questioni di 'fede e omosessualità'. Siamo attenti all'accompagnamento pastorale delle coppie dello stesso sesso, così come agli aspetti liturgici che riguardano persone gay e lesbiche. Con benedizione intendiamo quell'atto in cui rendiamo grazia a Dio per i doni che ci sono stati dati. Riteniamo che l'amore sia un dono meraviglioso” - è l'opinione di Perrin.
Ieri nessuna decisione è stata presa e il presidente del Sinodo, Marco Bouchard, per consentire ai delegati sinodali di raggiungere il più ampio consenso ha rinviato ad oggi l'approvazione di un ordine del giorno su questo tema. Bernardini ha voluto ricordare come negli ultimi anni il clima nelle chiese valdesi e metodiste è fortemente cambiato: “L'accoglienza delle persone omosessuali non è più sindacabile. Forse anche grazie a questo clima, oggi le richieste che ci giungono da persone che desiderano benedire l'amore che le lega, sono richieste serie e sentite. Persone che hanno attraversato un percorso di vita e di fede spesso sofferto, ma autentico. In questa ottica sicuramente non parliamo di peccato. In Giovanni 1 (4:7) leggiamo: 'Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio'. Chissà - ha sottolineato Bouchard - che il Sinodo non stia per fare un passo enorme, storico, innovativo nella realtà teologica”. Dopo la Chiesa Luterana italiana anche la Chiesa Valdese appare quindi avviarsi verso la possibilità della benedizione delle coppie omosessuali.
Infine il Sinodo - che si conclude domani - approverà la ripartizione dell'Otto per mille che nell'anno in corso ha registrato un significativo incremento grazie all'aumento delle firme alla Chiesa valdese da parte dei contribuenti. [GB]