Malawi: rinviate le elezioni presidenziali

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In un responso che sembrava totalmente impossibile, l'Alta Corte guidata da tre giudici costituzionali ha accettato il ricorso della coalizione Mgwirizano Coalition (Unità), composta da sette partiti di opposizione, di rinviare di una settimana la data delle elezioni in programma il 18 maggio per tentare di dare una sembianza di correttezza a tutto il procedimento: le elezioni dovranno svolgersi non oltre il 25 maggio 2004 - riporta una nota di Nigrizia.

Secondo Charles Mhango, avvocato della coalizione Mgwirizano, la registrazione informatica delle liste elettorali ha provocato un abbassamento significativo del numero di aventi diritto al voto iscritti, passato da 6,6 milioni a 5,7 impedendo inoltre una verifica prima della consultazione. Secondo fonti della Misna in Malawi, il governo, guidato dal potente presidente Bakili Muluzi, avrebbe fatto stampare 7,3 milioni di schede. Alle elezioni del 1999, in cui il capo di Stato ottenne una riconferma contestata dall'opposizione per presunti brogli, avvenne lo stesso "errore di calcolo".

Tra i motivi del ricorso della Coalizione dell'opposizione vi è anche l'utilizzo da parte del partito di governo, United democratic front (Udf) di tutta la struttura di stato - in particolare radio e tv, esercito e polizia - per favorire la campagna elettorale di partito. Il giudizio della Corte impone che cessi immediatamente un tale modo di condurre la campagna elettorale. Preoccupa anche l'attacco del governo alla chiesa: il 14 maggio dopo una messa trasmessa in diretta da Radio Maria dalla chiesetta dei Missionari monfortani di Balaka, l'autorità che presiede alle frequenze radiotelevisive ha minacciato il ritiro della licenza operativa della stessa radio, pretendendo la consegna delle registrazioni sia della messa che di altri dibattiti. E lo stesso giorno il presidente Bakili Muluzi apriva ufficialmente una sua radio privata "Joy89" annunciando tra un mese l'apertura di una stazione televisiva privata e lanciando pesanti accuse all'operato delle radio cattoliche - radio Maria in Mangochi e radio Alinafe (Emanuele) in Lilongwe.

Bakili Muluzi, chairman del partito di governo Udf, è diventato in pochi anni il presidente più ricco di tutti i paesi del sud dell'Africa ed ha imposto il suo candidato alle prossime elezioni, mentre il candidato della coalizione che rappresenta solo sette piccoli partiti, Gwanda Chakuamba, sta guadagnando consensi e alcune informali inchieste lo danno vincitore con il 33 per cento dei voti - riporta Nigrizia.

Mentre la data precisa delle elezioni non è ancora sicura, il clima di confusione non favorisce la partecipazione già messa in dubbio nelle scorse settimane quando un'alta percentuale della popolazione non ha partecipato alla registrazione per poter votare e tanti che lo hanno fatto dubitano di poter partecipare alle elezioni - sottolinea un'altro articolo di Nigrizia. "Il colpo mortale alla partecipazione popolare alle elezioni è poi venuto direttamente dalla presidenza del partito, corrotto e sempre più impegnato a corrompere, a dividere e arraffare tutto e tutti. Bakili Muluzi, lodato per aver riportato la democrazia in Malawi lottando coraggiosamente contro la dittatura, si è trasformato a sua volta in un dittatore, sia pure con sembianze di gioviale e spregiudicato democratico" - nota Nigrizia nel dettagliato articolo sulla situazione in Malawi.

Il Malawi - dove vivono 11 milioni di persone, il 50 per cento delle quali analfabeta - è uno dei Paesi più poveri dell'Africa ed uno dei più colpiti dalla piaga dell'Aids. Le elezioni politiche sono sovvenzionate per oltre il cinquanta per cento dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti. Una partecipazione massiccia si è registrata nelle elezioni libere del 1993 per scegliere tra la democrazia e la dittatura e nel 1994 quando ci sono state le prime elezioni politiche. [GB]

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