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Italia: Sinodo valdese-metodista digiuno di protesta contro il 'pacchetto sicurezza'
Religione
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Una giornata di solidarietà con le "vittime del pacchetto sicurezza" - di cui ne chiede una drastica revisione - e impegno a combattere le ondate xenofobe che "in Italia si fanno sempre più alte e forti": cosi ieri il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste italiane radunato a Torre Pellice (To) ha osservato una giornata di digiuno "per esprimere la propria opposizione alle nuove norme e la solidarietà agli immigrati che ne subiscono i pesanti effetti".
"Al consueto momento del pranzo l'assemblea di 180 persone tra laici e pastori è rimasta seduti nell’aula sinodale per ascoltare alcune letture: storie di immigrati, tragiche statistiche sui morti di immigrazione – oltre seimila in dieci anni – cronache delle tante violenze contro gli immigrati" - riporta la nota stampa. "Quella su Jerry Masslo, ucciso venti anni fa da una banda di balordi che gli voleva rubare i modesti risparmi da raccoglitore stagionale di pomodori; quella di Abdul ucciso a Milano per una scatola di biscotti; quella di Emmanuel, picchiato e insultato a Parma da vigili urbani in divisa; l’odissea di Isoke, vittima di una tratta che avvilisce, violenta e uccide migliaia di donne; la strage di Castelvolturno dove il clan dei Casalesi circa un anno fa uccise sei immigrati, quattro dei quali evangelici. Fino alla testimonianza degli eritrei sopravvissuti alla logica dei "respingimenti" sul Mediterraneo: storia di qualche giorno fa e già destinata a essere superata da nuove e già annunciate tragedie".
Il Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste ha approvato nei giorni scorsi con voto unanime un ordine del giorno (testo in pdf) nel quale "esprime indignazione per le conseguenze che la legge 15 luglio 2009, n. 94 ha non soltanto sugli immigrati, ma anche sui cittadini italiani, sulla qualità della nostra democrazia e sul grado di legittimità del nostro ordinamento". Tale legge definita "inaccettabile" perché in "aperto contrasto con i principi fondamentali del nostro stato di diritto"- scrive il Sinodo - alimenta "sentimenti di diffidenza nei cittadini stranieri, posti in una situazione di sudditanza psicologica indipendentemente dalla regolarità o meno della loro situazione; nei cittadini italiani, iiresponsabilmente spinti a credere, da un lato, che l’immigrazione clandestina sia la principale causa di insicurezza e, dall’altro, che questa legge renda più sicuro il nostro paese, mentre - in realtà – essa contribuisce ad aumentare i casi di clandestinità, favorendo lo sfruttamento degli stranieri e la loro caduta nella definitiva".
Il Sinodo - anche preso atto delle preoccupate osservazioni espresse dal Presidente della Repubblica alla promulgazione della legge - invita le chiese a promuovere "un immediato impegno da parte dei cittadini per contrastare gli aspetti discriminatori della legge e per giungere a una revisione della normativa sull’immigrazione". E impegna le chiese "a contrastare la cultura xenofoba" attraverso "i valori della cittadinanza repubblicana, con la tutela dei diritti umani e con la testimonianza resa all’insegnamento biblico sull’accoglienza dello straniero e contro il trattamento iniquo dei più deboli" incoraggiando il lavoro del Servizio Rifugiati e Migranti (SRM) della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
Mons. Pier Giorgio Debernardi, vescovo di Pinerolo, ha invitato il clero e i laici della sua diocesi ad aderire alla Giornata di digiuno e solidarietà proposta dal Sinodo valdese. "La decisione presa dal Sinodo nasce dal desiderio di dare un segno forte che esprimesse una partecipazione delle Chiese al dramma di questi nostri fratelli che vengono da altri Paesi e trovano una non accoglienza da parte del nostro Paese, con tutte le tragedie che abbiamo sentito in questi giorni". "Noi crediamo - ha proseguito il vescovio - che occorre lavorare per cambiare una cultura. Come cristiani non possiamo rassegnarsi a che nella nostra nazione siano operanti questi leggi. E' una cultura da cambiare, una cultura che sta purtroppo radicandosi anche nella nostra gente. I cristiani hanno il dovere di lavorare insieme su questi fronti e il tema dell'immigrazione è un campo d'azione che accomuna appassionatamente cattolici e valdesi. Sono ammirato nel vedere come nel Sinodo i valdesi lo abbiano affrontato. Condividiamo pienamente il loro impegno e la loro testimonianza" - ha concluso mons. Debernardi.
Il Sinodo ha denunciato inoltre i tagli al Servizio civile nazionale che, nell'ultimo anno, ha subito una diminuzione di risorse pari al 30%. "Ne consegue - osserva il documento - che l'ultimo bando preveda solo 25mila posti a fronte delle 60mila domande presentate dai giovani nel 2008". "I tagli penalizzano servizi importanti come quelli culturali o di sostegno ai disabili ma, al di là di questo, privano molti giovani di un'esperienza di grande valore morale e formativo". La Chiesa valdese ha sempre sostenuto questa grande opportunità per i giovani sin da quando nel 1972 il Sinodo osservò un giorno di digiuno a sostegno degli obiettori di coscienza ai quali era ancora preclusa un'alternativa civile al servizio militare. Insieme a molte altre strutture che aderiscono alla Conferenza nazionale degli enti di servizio civile, il Sinodo chiede al Governo di indire un nuovo bando per altri 10mila posti. Per sostenere la richiesta le Chiese valdesi e metodiste hanno aderito e sostengono la Campagna nazionale di raccolta di firme per "Dare un futuro la servizio civile".
Il Sinodo ha dedicato la sua attenzione anche ad altri temi di rilevanza nazionale come il dibattito sulla bioetica - introdotto da un ampio documento di riflessione sulle cellule staminali che ora andrà allo studio delle comunità locali -, i rapporti con lo Stato e in particolare al tema della laicità e dell'insegnamento della religione cattolica (IRC) nella scuola pubblica. La Chiesa valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi) è stata tra i promotori del ricorso al TAR del Lazio sulla questione del riconoscimento dei crediti scolastici per gli studenti che si avvalgono dell'IRC. Il Sinodo ha inoltre ringrato i contribuenti che danno il loro otto per mille ai valdesi: nei giorni scorsi le chiese valdesi hanno pubblicato su un quotidiano nazionale il resoconto dell'impiego dei fondi ricevuti per l'8 per mille tra i quali ve ne sono anche per realtà di ispirazione cattolica, come il Gruppo Abele, e accociazioni e reti della società civile, tra cui Lunaria per la campagna Sbilanciamoci!. [GB]