Islam In Italia. Dialogo e nonviolenza

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Corresponsabilità sociale, cittadinanza attiva e lavoro in rete: antidoti alla “paura del diverso”. Il dialogo interreligioso non è un optional, ma una religione vissuta. S’è chiuso l’incontro di Loppiano che ha visto convenire 600 partecipanti, tra i quali 20 presidenti, rappresentanti e Imam di comunità islamiche in Italia. Una risposta puntuale alla paura.

Paura. E' stato presentato ad Arzignano (Vicenza) il primo regolamento in Italia ''Antimoschea Abusiva''. La normativa, come spiega l'assessore alla sicurezza ed immigrazione, Enrico Marcigaglia (Lega Nord) - intende ''stroncare la costituzione e l'esercizio di mosche abusive o comunque di centri di culto istituiti aggirando le regole''. Arzignano, città abitata da circa 26.000 abitanti e situata nell'ovest vicentino, annovera una percentuale di cittadini stranieri pari al 21%. Ad oggi, nel solo territorio di Arzignano, si contano 5 centri religiosi professanti diverse fedi: musulmano, indù, induista, sikh, dei Testimoni di Geova.

Distensione. Non entra nel merito il presidente dei musulmani moderati in Italia Gamal Bouchaib e commenta, invece, l'attacco, da parte di fondamentalisti islamici, alla chiesa siriano cattolica a Bagdad che è costata la vita a 55 cristiani e 70 feriti. “Ci sentiamo vicini ai fratelli cristiani in un giorno di lutto come questo dove abbiamo perso bambini , donne, adulti a causa dell'ideologia terrorista dell'odio di un gruppo di mostri fomentati da un certo estremismo''.

Dialogo. Shahrzad Houshmand, teologa musulmana dell’Iran all’apertura della giornata di Loppiano “Attendevamo questo giorno da anni: il giorno in cui noi, musulmani e cristiani in Italia, potessimo incontrarci per costruire insieme il presente e il futuro del Paese. L’Italia ha bisogno di una luce di speranza. Vogliamo contribuire ad alimentarla”. All’incontro hanno partecipato circa 600 partecipanti delle due religioni venuti da tutta la penisola; numerosi i presidenti e i rappresentanti delle principali comunità islamiche d’Italia: Kamel Layachi, (Comunità islamiche del Veneto), Izzidin Elzir (Comunità islamica di Firenze), Khadija Dal Monte (Vice presidente UCOII – Comunità islamica di Reggio Emilia), Issam Moujahid (Presidente Consiglio Relazioni Islamiche Italiane), oltre agli Imam di Perugia, Massa Carrara, Trieste, Verona, Teramo, Venezia, Parma, Ravenna, Abruzzo.

L’Imam di Firenze Izzedin Elzir, ricorda come la giornata sia il frutto di 20 anni di conoscenza e dialogo. “Dobbiamo sentirci parte integrante del tessuto culturale, civile, economico dell’Italia e questo ci dà anche una maggior responsabilità”.

Un incoraggiamento a proseguire è giunto anche da Mons. Mansueto Bianchi, delegato CEI per il dialogo interreligioso per “contrastare un’idea falsa dell’esperienza religiosa che si sta facendo strada nella cultura dell’occidente, secondo cui fomenterebbe divisioni e intolleranze”.

L’Imam Kamel Layachi ha affermato che “quest’incontro mette una pietra sul cammino del dialogo. Un punto di arrivo ma anche di partenza per concretizzare ancora di più la fratellanza e scoprire insieme nuovi campi in cui investire oggi per l’Italia: il sociale, l’ambiente, la famiglia, l’università, la formazione”.

Gli ostacoli e le sfide che generano divisioni religiose e sociali sono state riassunte dal teologo islamico Adnane Mokrani con la parola “esclusivismo”: l’orgoglio religioso che tende a considerare la propria religione migliore di quella degli altri e che ha portato nella storia a pericolose derive.

Roberto Catalano del Centro per il dialogo interreligioso dei Focolari ha sottolineato come nel superamento della paura del “diverso” ci sia la chiave per l’avvio di un dialogo capace di nutrirsi della ricchezza insita nella diversità. E, concludendo, l’Imam Layachi: “La paura richiama la responsabilità di tutte le persone di buona volontà, della società civile, delle associazioni, per portare soluzioni contro le sacche di illegalità e di degrado”. “Dovremmo sentirci – ha continuato – a qualsiasi cultura o religione apparteniamo, cittadini e custodi del bene comune”. “Il mio richiamo alla comunità musulmana in Italia è questo: essere cittadini più attivi e responsabili, uscire dai nostri ghetti, metterci in rete con gli altri”.

Molte le voci di diverse città del Veneto, dell’Abruzzo e della Toscana che sono intervenute all’incontro dei Focolari a Loppiano a conferma che la strada dell’interazione è fatta di progetti culturali comuni, sostegno tra famiglie, scuole d’italiano, apertura di sportelli per gli immigrati ad opera delle amministrazioni comunali e tanti altri. E’ un cantiere aperto e, come molti presenti hanno sottolineato. Da qui non si torna indietro. [F.P.]

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