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Cina: protestanti giustiziati, monaci e vescovi sequestrati
Religione
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Continua la repressione da parte delle autorità di Pechino nei confronti dei leader religiosi delle confessioni non omologate al regime. Nei giorni scorsi tre leader protestanti cinesi sono giustiziati di nascosto e senza prove - informa Asianews. I tre leader - Xu Shuangfu (60 anni), Li Maoxing (55) e Wang Jun (36) - sono stati uccisi in un carcere della provincia orientale dell'Heilongjiang: le autorità hanno chiamato i familiari solo dopo l'esecuzione per far ritirare le ceneri. Nel luglio del 2006, la Corte intermedia del popolo di Shuangyashan, nella provincia orientale dell'Heilongjiang, ha condannato a morte i 3 per omicidio: nel corso di quel procedimento, la polizia ha messo sotto accusa altre 17 persone. Con la stessa accusa sono stati condannati, sempre alla pena capitale, anche Zhang Min (35 anni), Zhu Lixin (37) e Ben Zhonghai, ma la loro sentenza è stata sospesa. Il giudice ha poi condannato gli altri 11 a pene che variano dai 3 ai 15 anni di reclusione.
E sempre l'agenzia Asianews riporta che il monaco tibetano Sonam Gyalpo è stato condannato a 12 anni di carcere per "procurato pericolo alla sicurezza statale". Sonam, 44 anni, è stato arrestato alla fine di agosto 2005 in occasione delle celebrazioni per il 40° anniversario della costituzione della "Regione autonoma del Tibet" (TAR). Le autorità hanno arrestato o espulso chi poteva "turbare" i grandi festeggiamenti. La polizia segreta ha detto di avere trovato a casa di Sonam 4 videocassette con insegnamenti del Dalai Lama, scritti politici e quadri del leader spirituale buddista, in esilio dal 1959. Dopo la perquisizione, gli agenti lo hanno attirato con una scusa presso un'uscita secondaria del palazzo Potala a Lhasa (ex residenza invernale del Dalai Lama) per poi portarlo via su di un veicolo privo di targa . Per mesi se ne è persa ogni notizia.
E oggi due vescovi cattolici sono stati sequestrati per obbligarli a partecipare all'ordinazione episcopale che avverrà domani a Xuzhou (Jiangsu), senza il permesso della Santa Sede: i due vescovi sono della Chiesa ufficiale, ma le loro ordinazioni erano state approvate dal Vaticano. Si tratta di mons. Pietro Feng Xinmao, ordinato il 6 gennaio 2004 come vescovo coadiutore di Hengshui, e di mons. Li Liangui di Cangzhou (Xianxian), ordinato nel marzo 2000. Altri 2 vescovi che dovrebbero partecipare alla cerimonia sono in isolamento e sottoposti a pressioni fisiche e psicologiche - riporta Asianews. Si tratta di mons. Giuseppe Zhao Fengchang, vescovo di Liaocheng (Shandong) e di mons. Giuseppe Xu Honggen, vescovo di Suzhou. Entrambi sono stati ordinati con il permesso della Santa Sede. Il sequestro dei vescovi e la costrizione sono divenuti per il governo cinese l'unico modo di ottenere la presenza di vescovi alle ordinazioni che non hanno il permesso della Santa Sede. Ormai quasi tutti i pastori della Chiesa ufficiale cinese non accettano di essere ordinati e di ordinare se non vi è il permesso del Vaticano. [GB]