Wsf: al Foro Pan Amazzonico con Marina Silva

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Il Brasile é tutto in movimento per la preparazione quinto Foro Sociale Mondiale. Da martedì 18 gennaio si parte a Manaus (Amaz㴀nia) con il Foro Pan-Amazzonico con più di ottomila rappresentati delle organizzazioni della macroregione Amazzonica che si estende su otto paesi latinoamericani in cui si trovano le maggiori richezze idriche, biologiche e minerarie del pianeta. Tra i primi appelli viene chiamato in causa l'Organizzazione del Trattato di Cooperazione dell'Amazonia (OTCA) a cui viene chiesto un maggior impegno in varie aree per quanto riguarda vari servizi tra cui quelli di telefonia, energia e infrastrutture viarie.

Il 2004 si é concluso con l'anniversario di Chico Mendes, martire dell'Amazzonia. Il governo dello Stato dell'Acre ha consegnato il 24 dicembre il premio 'Chico Mendes Florestana' al leader indigeno Joaquim Yanawawa, all'antropologo Anthony Gross, fondatore dell'www.isa.org.br Istituto Socio Ambientale ISA e alla Ministra dell'Ambiente, Marina Silva, che secondo vari opinionisti é rimasta l'unica voce del Governo Lula che ha mantenuto una linea profetica, manteniendo il suo impegno in difesa di uno sviluppo equo e sostenibile per l'Amazzonia, il polmone verde della Terra. "Marina è l'erede di Chico Mendes, figlia di seringueiros (raccoglitori di caucciù), ex senatrice dell'Acre e neo ministra dell'ambiente del governo Lula" racconta Cristiano Morsolin di Selvas.org. "Marina impara a leggere e scrivere solo a diciassette anni dopo un'infanzia durissima in Amazzonia dove la sua famiglia si era trasferita per sfuggire alle ricorrenti carestie dell'arido nordest. Impara a leggere e scrivere solo a diciassette anni dopo un'infanzia durissima in Amazzonia dove la sua famiglia si era trasferita per sfuggire alle ricorrenti carestie dell'arido nordest".

"Era una vita durissima. Riuscivamo a sopportarla solo grazie alle tradizionali conoscenze indigene, che ti insegnano come sopravvivere e curarti utilizzando le risorse della foresta e grazie alla solidarietà della comunità che è, era fortissima" - ha dichiarato in un'intervista la ministra Marina Silvas a Selvas.org. In queste comunità attanagliate da conflitti tra latifondisti, compagnie multinazionali e seringueros, Marina viene designata come rappresentante e spedita a frequentare una scuola di formazione politica per attivisti sindacali, che le permetterà di incontrare Chico Mendez e Leonardo Boff. L'esponente della teologia della liberazione la definisce "figlia di uno spirito evangelico radicale e la degna rappresentante di un popolo come quello brasiliano nella sua umanità africana, indigena e femminile". ""Dobbiamo impegnarci tutti affinchè Il Brasile sia un esempio di soluzione pacifica dei conflitti sociali, etnici e ambientali, senza dimentare che l'Amazzonia è il polmone del mondo e la distruzione della sua foresta, così come la sopravvivenza dignitosa delle comunità che l'hanno conservata per migliaia di anni, sono questioni che riguardano il mondo intero".

Durante la premiazione il Governatore dello Stato dell-Acre Jorge Viana (consulente del Sindacato dei Lavoratori Rurali di Xapuri all-epoca dell-assassinio di Mendes) sottolinea il concetto di Florestania, che rappresenta l'unione di Floresta e di Cidadania, un nuovo concetto di sviluppo della foresta amazzonica che si focalizza "nell'investire nella piena cittadinanza dei popoli della foresta e della stessa foresta, attraverso investimenti dello stato in termini di educazione, salute, forme di profuzione estrattiva, rispetto della foresta". Alla celebrazione erano presenti anche familiari, amici e vecchi compagni del sindacalista martire tra cui la vedova Ilzamar Gadelha, la figlia Elenira Che hanno assistito alla proiezione di un video con l'ultima intervista a Chico Mendes, che spiegava il suo timore per il seq㼀estro dei propri familiari e per la pr㳀pria morte, per essere obbligato a cambiare luogo per dormire ogni notte. E' la stessa situazione critica che sta vivendo il giornalista Lùcio Flávio Pinto, testimone e difensore dell-Amazzonia, minacciato di morte per il suo impegno.

"Qui a Rio de Janeiro abbiamo appreso della notizia che il Vaticano ha intimato al profetico vescovo Dom Pedro Casaldaliga di lasciare la diocesi di Sa㵀 Felix do Araguaia, nello stato del Mato Grosso, per facilitare l'arrivo del successore. Da oltre 30 impegnato nella scelta preferenziale dei poveri, contro il lavoro schiavo, l'imperialismo neoliberale e per la riforma agrária, il vescovo Casaldaliga in una recent㭀ssima intervista a Brasil do Fato ha tirato le orecchie al governo Lula" - racconta Cristiano Morsolin di Selvas.org. Dom Casaldaliga in un'intervista all'agenzia Misna si è dichiarato dispostissimo a fare spazio al successore, sottolineando comunque la necessità di rendere più "partecipativo e fraterno" l'intero sistema di nomina e successione dei vescovi. La richiesta del nunzio all'anziano presule ha suscitato nei giorni scorsi una presa di posizione dell'Assemblea Pastorale della prelatura, (rappresentanti delle comunità di base, delle parrocchie e dei settori pastorali) che, pienamente disposta ad accogliere "di vero cuore" il nuovo vescovo, rispetta qualsiasi decisione di dom Pedro ma non accetta che si pongano condizioni per l'arrivo del suo successore.

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