www.unimondo.org/Guide/Diritti-umani/Popoli-minacciati/WSF-si-chiude-con-un-grido-indigeno-70360
WSF: si chiude con un grido indigeno
Popoli minacciati
Stampa
Sono gia iniziati i lavori dell'assemblea dei movimenti di tutto il mondo che dovra' ratificare la dichiarazione finale del World Social Forum. Un documento che raccoglierà l'appello delle popolazioni indigene in favore del rispetto dei diritti umani e contro l'omologazione del pensiero unico. Oltre 700 rappresentanti di nove nazioni indigene hanno partecipato alla giornata di lavoro sugli effetti della globalizzazione nelle comunità indios.
Oltre 700 rappresentanti di nove nazioni indigene partecipano al Forum Sociale Mondiale dove hanno un proprio accampamento. Un'intera gironata di lavoro è stata dedicata alla discussione degli effetti della globalizzazione sulle comunità indigene. I risultati sono stati presentati il 29 gennaio.
Maria Luiza Santos Soares, coordinatrice esecutiva del Consiglio Statale dei Popoli Indigeni (CEPI) del Rio Grande do Sul riassume le rivendicazioni espresse in occasione del Forum: "Il problema principale è la mancanza di rispetto. Sempre ci siamo battuti per cambiare la situazione e perché ci sia una migliore conoscenza delle popolazioni indigene".
Dalle riserve di Guarita, Inhacorà e Borboleta giungono preoccupanti segnali sugli effetti delle attuali politiche di sviluppo sulla cultura e l'habitat naturale, in particolare per l'uso di prodotti chimici in agricoltura e l'espropriazione dei diritti di proprietà sulle erbe medicinali. Il "cacique" Joao Camargo della comunità di Inhacora invita ad analizzare attentamente i processi di globalizzazione e a socializzare le conoscenze.
Ma è la stessa cultura e organizzazione sociale delle comunità indigene ad essere minacciata come ricordano con forza a Porto Alegre i Kaingang. Ancora una volta si auspica unione nelle lotte di rivendicazione dei popoli indigeni.
I rappresentanti dei popoli indigeni hanno anche incontrato Olivio Dutra, governatore dello Stato del Rio Grande do Sul che si è impegnato a sostenere le numerose rivendicazioni: riappropriazione della terra da parte dei Kaigangues e dei Guaranì, costruzione di una scuola per la formazione di insegnanti bilingue, incentivi all'agricoltura attraverso programmi di scambio di sementi, appoggio alla costruzione di abitazioni nel rispetto delle tradizioni indigene, promozione della cultura indigena.