Non c’è stata giustizia a Srebrenica

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Foto: A. Pistolesi

Ci sono tragedie che non hanno ricevuto giustizia per i crimini commessi, anche grazie alla passività di chi poteva evitarli.

Come a Srebrenica, nella Bosnia Erzegovina, esattamente trent’anni fa. Dal 11 al 15 luglio, la strage assurda venne portata a termine davanti agli immobili caschi Blu delle Nazioni Unite. Quasi 10mila uomini, musulmani, vennero uccisi in soli cinque giorni dalle milizie serbo ortodosse guidate dal pazzo generale Ratko Mladic, con la benedizione del leader ultranazionalista Radovan Karadzic. I due sono stati condannati per quei crimini, ma laggiù, a Srebrenica, ancora oggi le madri, le mogli, le sorelle di quei morti ammazzati vedono passare liberi e impuniti i carnefici dei loro cari.

Non c’è stata giustizia, in Bosnia. E senza giustizia non c’è pace.

Nel Risiko contemporaneo la Bosnia di Srebrenica resta una vergogna e si è trasformata in una polveriera che potrebbe esplodere. La guerra è latente fra i tre popoli che la abitano e che si erano massacrati fra il 1992 e il 1995. Lì, in quegli anni, è iniziata la morte del diritto internazionale. 

Ricordiamo il massacro di Srebereniza con alcune foto dal memoriale di Potocari di Alice Pistolesi e Jessica Ognibeni 

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