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Messico: la 'sfida dell'Altra campagna' degli zapatisti
Popoli minacciati
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In Messico è partita l'Altra campagna del delegato Zero, il subcomandante Marcos disarmato, che accompagnato da una parte delle basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) si è riunito il primo gennaio nella città di La Garrucha. Un viaggio che è iniziato a San Cristobal e lo porterà a giugno a Città del Messico non a caso in contemporanea alla campagna elettorale per le elezioni presidenziali del luglio 2006.
Ad aspettarlo nelle varie città del Messico ci sono le organizzazioni civili che hanno sottoscritto la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, con la quale il movimento zapatista ha sfidato la sinistra istituzionale per creare a fine viaggio un programma nazionale di lotta che raccolga le voci di tutte le aggregazioni anticapitaliste, anti-neoliberiste e di sinistra che credono nella possibilità di costruire un'altra politica. In preparazione della marcia si sono tenute sei riunioni preparatorie e ha visto un audizione di tutti i gruppi che hanno aderito alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona.
Per raccontare il viaggio di Marcos è nata la Brigata Amado Avenda㱀o Figueroa, un collettivo di giornalisti che diffonderà notizie, commenti e informazioni su tutto ciò che riguarderà "L'Altra Campagna". La brigata è composta da giornalisti che hanno seguito la questione indigena e l'Ezln fin dal levantamiento del 1 Gennaio 1994 e il loro intento è quello di informare correttamente sullo svolgimento del viaggio della Comandancia General dell'Ezln in modo tale da evitare possibili distorsioni degli eventi da parte della grande stampa. All'"Altra Campagna" si affiancherà in pratica un altro modo di fare giornalismo, a partire dalla pubblicazione in internet dei reportage da ciascun stato che sarà toccato dalla delegazione zapatista.
I primi mesi dell' "Altra Campagna" (con la quale alla fine anche il candidato presidenziale del Prd Lopez Obrador sarà costretto a confrontarsi) non sono però iniziati sotto una buona stella. Sono state più volte segnalate aggressioni contro aderenti all' "Altra Campagna", mentre è di pochi giorni fa la notizia dell'impunità per la strage di Acteal, consumatasi il 22 Dicembre 1997.
A otto anni dalla strage, hanno ricordato gli indigeni del gruppo Las Abejas (che pagarono in prima persona l'attacco dei paramilitari con la morte di 45 persone di etnia tzotziles), i diritti delle comunità continuano ad essere violati, mentre ci sono ben 29 ordini di cattura pendenti e non eseguiti nei confronti di appartenenti allo squadrone della morte di Paz y Justicia. Infine la Red Mexicana de Organismos Civiles de Derechos Humanos Todos los Derechos para Todos y Todas evidenzia che le vittime non hanno avuto accesso ad un sistema legale che rendesse loro giustizia, mentre le comunità indigene chiedono con forza anche l'incriminazione dell'ex presidente Zedillo, dell'ex segretario di governo Emilio Chuayffet e dell'ex governatore Julio Ruiz Ferro, ritenuti i responsabili morali della strage.
Il Centro deiDiritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (CDHFBC) ed il Servizio Internazionale per la Pace (Sipaz) realizzeranno un costante lavoro di 'osservazione dei diritti umani' sull'Altra Campagna convocata dall'EZLN. Entrambi gli organismi civili sottolineano che per loro "è di estrema importanza che questa nuova iniziativa pacifica e civile dell'EZLN generi condizioni nuove per la pace", e ritengono che "un attacco a questa delegazione costituirebbe un serio rischio che cancellerebbe le vie pacifiche per lungo tempo". Di conseguenza, il CDHFBC e Sipaz chiedono ai governi federale e statale "di evitare, dissuadere e prevenire atti violenti o in violazione dei diritti umani nel corso del viaggio della Commissione Sesta per il paese e lo stato". La preoccupazione per la sicurezza del subcomandante Marcos è alta. "È la prima volta che il Sup esce solo, senza nessuno di noi che lo protegga. Io credo che la società civile nazionale ha ormai imparato a camminare al passo di noi zapatisti e sa come proteggerlo" ha confessato un contadino al quotidiano messicano 'La Jornada'. Intanto la rete radiofonica di Radio Insurgente ha ripreso le trasmissioni, dopo sei mesi di silenzio a partire dall'allerta rossa e nel passaggio di mano dall'EZLN ai municipi autonomi. [AT]
Altre fonti: Comitato Chiapas Torino, Centro deiDiritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas
Approfondimento: COMPA - Convergencia de Movimientos de los Pueblos de las Américas