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Messico: i 10 anni di zapatismo e i danni del NAFTA
Popoli minacciati
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"Il primo gennaio del 1994, un piccolo esercito indigeno, fino ad allora sconosciuto, prese cinque città dello stato messicano del Chiapas e lanciò un grido, Ya basta, che fu ascoltato in tutto il mondo. Con il volto coperto, armati soltanto di fucili e pistole, i membri dell'Esercito zapatista di liberazione nazionale" racconta Hermann Bellinghausen su La Jornada. "Quando le forze armate governative lanciarono una grande offensiva per accerchiare i ribelli, i mezzi di comunicazione di tutto il mondo parlavano di questo movimento che si disinteressava del potere e che vuole essere lo strumento del popolo".
L'Ezln insorse la stessa notte trionfale in cui entrava in vigore il NAFTA, il trattato di libero commercio nel Nordamerica, che prometteva di trasformare le regole sugli investimenti a favore di tutti. "Ma i dieci anni dell'accordo hanno dimostrato che i cittadini sono i perdenti e le uniche vincitrici sono le multinazionali che hanno scritto gli accordi, tra cui General Motors, Ford e Chrysler che possono produrre in Messico, sfruttando la manodopera e poi esportando i prodotti finiti nel Canada e negli Stati Uniti" ha dichiarato in un intervista a Ipsnews Lori Wallach del Public Citizen di Washington. Grazie alle regole dell'accordo, il governo messicano ha dovuto pagare 17 milioni di dollari a una ditta della California a cui è stato negato di operare con un impianto di trattamento rifiuti per le condizioni ambientali pericolose.
Le autorità del municipio autonomo Rubén Jaramillo denunciano l'attacco dei paramilitari avvenuto lo scorso 8 dicembre che ha portato alla distruzione del centro di salute e il furto di 30 mila pesos. Da registrare i continui assassini, attentati e distruzioni impuniti ad opera dei paramilitari di "Pace e Giustizia" nel nord dello stato. Monsignor Felipe Arizmendi, vescovo di San Crist㳀bal de las Casas, ha avvertito sul pericolo di nuovi scontri tra comunità indigene in Chiapas e per la mancanza di dialogo con il governo, a causa della sfiducia e dello sconforto". "Molti bambini e donne muiono per malattie curabili a causa della mancanza di assistenza medica" ha aggiunto il vescovo ricordando che nel 1994 i vescovi monsignor Samuel ruiz, Felipe Aguirre ed egli stesso appoggiarono la lotta degli indigeni "perché la povertà e l'emerginazione non sono né umane né cristiane". Tuttavia, ha ribadito monsignor Arizmendi, "non approviamo il ricorso alle armi. Questa è stata la nostra posizione e continuerà ad esserlo".
Lo scorso 12 dicembre, la rivista Carta, ha festeggiato a suo modo il decennale dell'insurrezione zapatista invitando persone dal Messico, Francia e Italia le cui parole sono state raccolte sull'almanacco che è uscito in edicola. In Messico è uscito con la rivista Rebeldia il libro "20 y10 el fuego y la palabra" prodotto da Gloria Munoz Ramirez che nel 1997 ha lasciato il suo lavoro e la sua famiglia per andare a vivere con le comunità zapatiste. Il risultato è un libro che racconta i dieci anni di zapatismo attraverso le voci dei protagonisti, tra cui Marcos. Prossimamente uscirà in italiano pubblicato da Carta. Il 1° gennaio, da Indymedia Chiapas a San Cristobal de Las Casas verrà mandata in onda una trasmissione speciale per il 10° anniversario dell'EZLN e ritrasmessa da Global Radio dopo le 19.00.
In Italia l'Ass. Ya Basta sta promuovendo una campagna di sostegno a modelli di produzione e distribuzione alternativi a quelli delle multinazionali agroalimentari, garantendo migliori condizioni di vita alle comunità autonome zapatiste con la promozione di una caffettiera (40 pacchetti da 250 grammi) di produzione messicana. Sul sito del Comitato Chiapas di Bergamo è possibile trovare le traduzioni dei comunicati dell'Ezln e di articoli di quotidiani messicani.[AT]