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L’omofobia diventa un reato in Svizzera
Popoli minacciati
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Foto: Pexels.com
Adottare comportamenti discriminatori nei confronti delle persone omosessuali è un reato in Svizzera. La nuova legge anti-omofobia è stata infatti approvata a larga maggioranza, domenica 9 febbraio, attraverso un referendum. Il 63 per cento degli elettori hai infatti votato a favore della norma, sostenuta da tutti i partiti ad eccezione dell’Unione democratica di centro (Udc), che a dispetto del nome rappresenta la formazione politica elvetica più orientata a destra tra quelle di rilievo.
La legge contro le discriminazioni è stata proposta da Mathias Reynard, socialista del Canton Vallese, che era stato il più giovane deputato della storia, nel 2011, a 24 anni, e oggi è candidato alla direzione del partito. “Chi afferma che è normale che la comunità ebraica abbia subito un genocidio viene condannato. Al contrario, finora si è potuto dichiarare in televisione che gli omosessuali sono dei pervertiti senza rischiare neppure un’inchiesta”, ha sottolineato il politico elvetico.
In termini giuridici, l’iniziativa di Reynard ha permesso di estendere all’odio legato all’orientamento sessuale la normativa che già puniva le discriminazioni basate su appartenenza razziale, etnica o religiosa. Un cambiamento che avrebbe potuto essere finalizzato già nel 2018, ma proprio l’Udc decise di lanciare un referendum per chiedere alla popolazione la propria opinione. Sostenendo che “allora occorrerebbe includere anche le discriminazioni sui portatori di handicap, sulle persone anziane o su quelle in sovrappeso”.
Nonostante la campagna dell’estrema destra, tuttavia, i cittadini svizzeri si sono mostrati in larga maggioranza sensibili alla questione. Soprattutto nella regione francofona della Svizzera e nel Ticino, dove i consensi hanno raggiunto rispettivamente il 73 e il 79 per cento...
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