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Inaugurata a Dogubeyazit la "Casa delle donne e dei bambini"
Popoli minacciati
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E' stata inaugurata oggi a Dogubeyazit, nell'Anatolia del Sud-Est, la "Casa delle donne e dei bambini", un centro polivalente di servizi sanitari, educativi e culturali rivolto alle fasce deboli della popolazione dell'area, in prevalenza kurda.
E' il primo progetto mondiale di cooperazione internazionale avviato nel Kurdistan Turchia e le sue finalità sono:
a.. contribuire al miglioramento della situazione sanitaria e in particolare favorire la diminuzione dell'alta mortalità tra le partorienti e i neonati;
b.. favorire l'accesso dei bambini all'istruzione primaria e dei giovani alla conoscenza della lingua inglese e dell'uso delle tecnologie della comunicazione;
c.. sostenere le attività volte allo sviluppo culturale locale.
La Casa è una palazzina di 4 piani, di quasi 1000 mq. Il pianterreno ospita un ambulatorio medico, attrezzato anche per piccoli interventi chirurgici, destinato ad attività di pre e post-partum e all'assistenza pediatrica. Il primo piano è destinato all'istruzione, con un'aula computer e un'aula per l'insegnamento dell'inglese. Il secondo ospita un centro culturale dotato di sala conferenze, teatro, biblioteca. L'ultimo piano della casa è destinato all'accoglienza di donne in difficoltà, con camere per l'ospitalità, una sala mensa, un salone per lo svago e TV, e lavanderia.
Erano presenti all'inaugurazione della Casa il Console Italiano di Izmir consigliere Michele Tommasi, il Governatore di Dogubeyazit, la Sindaca, signora Mukaddes Kubilay, Fabio Alberti, presidente dell'associazione Un Ponte per… , l'assessore alle politiche sociali e educative del comune di Orvieto, Maurizio Negri e la Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Pesaro-Urbino, Antonella Amaranti. Questi ultimi in rappresentanza di alcuni Enti Locali italiani aderenti al CISCASE (Comitato Italiano di Solidarietà e Cooperazione per l'Anatolia del Sud-Est) che ha finanziato il progetto insieme ad altri EELL (Province di Bolzano e di Genova, Regione Emilia-Romagna ed altri) e in collaborazione con l'Associazione Un Ponte per….
"Il progetto "Casa delle donne e dei bambini" - ha dichiarato Fabio Alberti - assume un alto valore simbolico nell'attuale fase storica in Turchia: è un piccolo contributo per la pace in quest'area dilaniata da decenni di guerra, una scommessa di pace nella prospettiva della pacificazione e della riconciliazione tra il popolo turco e l'etnia kurda".
Nella Casa la formazione del personale medico e paramedico locale verrà seguito in loco da ginecologhe e ostetriche italiane data l'assoluta carenza nella regione di figure professionali idonee.
In collaborazione con l'agenzia dell'ONU Local Agenda 21 e il Comune di Dogubeyazit verranno realizzati workshop sanitari destinati alle donne che vivono in 24 villaggi della zona, finalizzati alla gestione libera e consapevole della maternità e alla prevenzione dei tumori femminili.
Sono in avvio gemellaggi tra scuole italiane e kurde e saranno organizzati scambi e gemellaggi con centri culturali italiani e turchi, nell'auspicata prospettiva di pacifica convivenza tra l'etnia turca e la kurda.
Il Kurdistan è la regione meno sviluppata della Turchia e l'area di Dogubeyazit, al 79° posto tra le 80 province turche per l'accesso alle risorse pubbliche, rientra nella categoria dei paesi "a basso livello di sviluppo umano".
Il tasso di analfabetismo è molto alto e la disoccupazione supera il 60%; più del 70% della popolazione è impiegato nell'arretrato settore agricolo. A Dogubeyazit esiste un solo ospedale per 90.000 abitanti e nella zona c'è un medico ogni 2309 persone.
Le donne e bambini sono le prime vittime di questa drammatica realtà. Secondo l'OMS nell'area la mortalità infantile è di 58 per 1000 nati vivi. Dall'inizio del conflitto interno (1984) sono state chiuse quasi 3500 scuole elementari in 22 province del Kurdistan.
Fonte: Un ponte per