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Honduras: svendita di natura, comunità in protesta
Popoli minacciati
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In questi giorni è in visita in Italia il presidente della Repubblica di Honduras, Ricardo Maduro, per incontrare i rappresentati del governo e i dirigenti della Segreteria Ministeriale della Cooperazione Italiana. La sosta italiana del presidente Maduro è seguente a una tappa in Giappone dove ha partecipato al seminario internazionale organizzato dal BID (Banco Interamericano di Sviluppo) sul tema del finanziamento internazionale del turismo. Oggetto degli incontri, secondo quanto dichiarato dalla Presidenza di Honduras, sarà la partecipazione del capitale italiano al progetto "Baia di Tela" che prenderà inizio il prossimo anno. Più di 312 ettari sui quali si costruiranno sette alberghi di lusso, 2000 appartamenti, 6 multiresidences al costo di occupare la zona del parco nazionale "Punta Sal", una riserva naturale protetta dove vivono comunitá afrodiscendenti come i garifuna, dedicati alla pesca o la comunitá di Tornabe a quella di Miami de Tela. Sul progetto. Il COPINH (Consejo Civico de Organizaciones Populares e Indigenas de Honduras) fa appello alla comunitá italiana perchè condanni le svendite dei patrimoni naturali e culturali dell'Honduras.
Proprio in questi giorni l'Honduras è attraversato da una molteplicità di proteste sociali risultato di una profondissima crisi economica che determina giorno per giorno l'impoverimento delle masse popolari. Ormai da 15 giorni nella zona Occidentale del Paese il popolo indigeno Lenca ha occupato diverse installazioni municipali e governative in segno di denuncia verso l'amministracione corrotta e noncurante delle problematiche gravi che affliggono le comunitá. Nonstante l'Honduras sia il paese più povero del Centro America (l'86% della popolazione vive in povertá, il 45% in indigenza estrema, secondo i dati dell'UNDP), il Presidente Maduro continua con la "politica delle svendite" in particolare sul progetto "Bahia de Tela", il cui costo, stimato dai 140 ai 200 milioni di dollari, si aggiunge all'altissimo debito estero e si allinea a quelle politiche che hanno previsto, ad esempio, la consegna di più del 30% del territorio nazionale alle multinazionali minerarie, l'approvazione della "Legge di Privatizzazione dell'Acqua" (a cui partecipa anche il Municipio di Roma, con la controllata ACEA) e la pianificazione di ulteriori privatizzazioni di terre e boschi con progetti finanziati dal BID, dalla Banca Mondiale, del Banco Centro Americano de Integraci㳀n Economica, etc.
E quest'anno è dedicato ad attivisti operanti in queste realtà nell'ambito di movimenti dal basso, l'edizione del percorso internazionale di seminari in lingua spagnola, organizzato dalla Università Internazionale delle istituzioni dei Popoli per la Pace (UNIP), che si tiene dal 16 al 30 maggio presso la sede della UNIP a Rovereto. Venticinque esperti attivisti, rappresentanti di altrettante organizzazioni e movimenti di società civile operanti in America latina (scelti tra le 112 domande di ammissione pervenute all'UNIP), rifletteranno e scambieranno esperienze sulle proprie lotte per la liberazione civile, politica, economica, la difesa dei diritti umani e dei diritti dei popoli indigeni, lo sviluppo sostenibile dal basso, la democrazia partecipativa. Quattordici i paesi rappresentati: l'America Centrale con Messico, Nicaragua, Panama, Honduras, El Salvador, Repubblica Dominicana e Cuba; il Sudamerica con Colombia, Ecuador, Bolivia, Argentina, Venezuela, Perù e Brasile. Il percorso è organizzato in collaborazione con il Centro de Estudios Internacionales di Managua, Nicaragua e dell'Instituto de la Paz y los Conflictos della Università di Granada, Spagna.[AT]
Altre fonti: Consejo Civico de Organizaciones Populares e Indigenas de Honduras