Fsm: in 10.000 per il Foro Pan Amazzonico

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Ha preso inizio la quarta edizione del Foro Pan Amazzonico a Manaus dove sono attesi 10 mila partecipanti tra popoli indigeni, organizzazioni sociali, con lo slogan 'diversità, sovranità e pace'. Una lunga marcia popolare ha inaugurato i lavori del foro che discuterà tematiche centrali come lo sviluppo sostenibile, l'impatto dei mega progetti, lo sfruttamento minerario e del petrolio, gli accordi del trattato di libero commercio che rischiano di calpestare la sovranita dei popoli come dimostra l'esempio decennale del NAFTA tra Messico e Usa, i diritti alla terra e all'acqua e piu'in generale la relazione tra societá e ambiente. Decine di conferenze e seminari che vedranno protagonisti i popoli indigeni e il loro legame con la pacha mama , la madre Amazzonia dove quasi 30 milioni di persone vivono in un territorio di 7,5 milioni di ettari quadrati che tocca il Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador, Guayana, Peru, Suriname e Venezuela.

Tra le organizzazioni che promuovono il foro emerge la Centrale Unica dei Lavoratori CUT, il Gruppo di lavoro amazzonico GTA (una forte rete di 500 organizzazioni di base) varie espressioni delle organizzazioni cattoliche e missionarie come Conselho Indigenista Missionario CIMI, Commissione Pastrorale della Terra CPT (simbolo di una ricchezza ecclesiale che si mantiene viva dopo 30 anni dalla nascita della teologia della liberazione, perche mantiene un forte radicamento sociale, politicamente impegnato) e anche il Coordinamento delle organizzazioni indigene della conca amazzonica COICA, presieduta dal brasiliano Sebasti㣀o HAJI Alves Rodrigues Manchineri, che ha lanciato un forte messaggio per il foro pan amazzonico, diretto anche al Foro Sociale Mondiale che si apre a Porto Alegre il prossimo 26 gennaio.

"La globalizzazione economica, conseguenza di politiche neoliberali che si estendono per il pianeta, ha imposto e continua a imporre processi crudeli di sfruttamento ambientale e umano, le cui conseguenze sono sono inequita, violenza , guerra. I governi latinoamericani giustificano l'introduzione di misure di ispirazione neoliberali in aree sociali, politiche ed economiche con l'argomento che sono necessarie per raggiungere sviluppo e democrazia. I cambiamenti strutturali provocati da questo processo, ci preoccupano, sopratutto quando constatiamo che la sovranita degli stati diventa debole e rende vulnerabili i territori, la economia, nella societa scompaiono valori e principi umani e spirituali che hanno garantito l-equilibrio e il rispetto della natura. (..) Come COICA desideriamo affermare che Noi non ci opponiamo allo sviluppo e alla ricerca di nuove alternative per la sopravvivenza umana, pero si vogliamo che questo sviluppo rispetti il nostro stile di vita, la nostra diversita culturale di popoli ancestrali, la nostra saggezza collettiva e che tuttto cio si relazioni con processi veramente sostenibili. I nostri sogni sono direttamente vincolatii alla protezione del nostro territorio che é il centro multidimensionale che non si limita al terreno fisicoo ma si espande al sotterraneo, alla spiritualita, agli esseri vivi come gli animali, le piente, i luoghi sacri cosi come la storia ancestrale ci connete con il prima, il durante e il dopo. Siamo orgogliosi di rappresentare una grande diversita culturale per tutto il continente e questa diversita la vogliamo condividere qui al foro panamazzonico e al foro sociale mondiale".

di Cristiano Morsolin
Collaboratore "Rete Brasiliana di Giustizia Ambientale"
Rio de Janeiro, cellulare (0055.21) 82180724
Co-fondatore "Osservatorio Indipendente sulla Regione Andina SELVAS.org"

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