Brasile: tensioni e passi avanti per le terre indigene

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Ancora tensioni per la terra in Brasile. Nello Stato di Roraima, la terra indigena Raposa/Serra do Sol è al centro di un duro braccio di ferro tra i popoli indigeni e i potenti gruppi politici ed economici locali che continuano ad opporsi fermamente alla "omologazione" del territorio. "Si tratta di un conflitto tra chi sostiene gli indios e chi sfrutta indiscriminatamente le loro risorse negando i loro diritti, primo tra tutti quello alla terra" - ha spiegato nei giorni scorsi all'agenzia Misna un operatore locale tenuto anonimo.

I continui ritardi nell'apposizione della firma presidenziale al decreto di omologazione di Raposa, già annunciata nel dicembre scorso, preoccupano il Consiglio indigeno di Roraima (Cir), tanto più che dalla Commissione speciale esterna della Camera dei deputati, istituita dopo la violenta mobilitazione anti-indigena di gennaio per analizzare la situazione del Territorio di Raposa/Serra do Sol, non giungono notizie positive per i nativi.

L'organismo ha in programma di riunirsi nei prossimi giorni per ascoltare la testimonianza del suo relatore, il deputato federale Lindberg Farias (del Partito dei lavoratori di Roraima). Farias ha recentemente effettuato alcuni sopraluoghi nella zona e propende per un'omologazione di Raposa "a macchie di leopardo" in sintonia col governo locale, contrariamente a ciò che da anni chiedono gli indios che vi abitano.

Il processo di demarcazione delle terre iniziò nel 1977 e in questi 26 anni gli indigeni di Raposa sono stati oggetto di violenze e pressioni politiche tra cui negli ultimi anni la creazione formale di municipi originati da nuclei di 'garimpeiros' (cercatori di diamanti) illegali all'interno dei territori e la costruzione di una caserma a Uiramut㣀. La demarcazione delle terre porterebbe a distinguere tra chi ha sfruttato illegalmente le risorse del territorio e i piccoli contadini entrati in buona fede che con sacrificio hanno coltivato per la loro sussistenza - notano le organizzaioni indigeniste.

Nei giorni scorsi gli indios di Raposa hanno inviato a Washington l'avvocato Jo㪀nia Wapichana del Consiglio Indigenista di Roraima per presentare il prossimo 29 marzo alla Commissione Interamericana dei diritti umani dell'Organizazione degli Stati Americani (OEA) una petizione di denuncia verso la Repubblica Federale del Brasile per "violazione dei diritti dei popoli di Macuxi, Wapichana, Ingarik㳀, Taurepang e Patamona che vivono nelle terre ancestrali di Raposa Serra do Sol".

Una buona notizia per i 7.000 indigeni Munduruku. Il presidente Lula ha consegnato 2 milioni di ettari di terra amazzonica a 7.000 indigeni Munduruku. L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) che ha diramato la notizia "considera questo gesto di Lula come primo passo verso un risarcimento del torto sofferto da oltre 500 anni dai popoli indigeni del Brasile". [GB]

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