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Brasile: il difficile cammino della riforma agraria
Popoli minacciati
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Occupazioni di territori, manifestazioni, incursioni dei contadini brasiliani "sem terra" e minacce da parte dei proprietari terrieri hanno acuito la tensione sociale in molti Stati del paese ed hanno posto la questione della terra come prioritaria nell'agenda governativa.
La riforma agraria, tra le principali promesse di Lula prima della sua elezione e fortemente sostenuta dalla Commissione nazionale della Pastorale della Terra (CPT), trova difficoltà ad affermarsi soprattutto a causa delle forti pressioni esercitate sul governo federale dalle oligarchie regionali dei grandi latifondisti.
L'incontro avvenuto di recente tra i rappresentanti del Movimento dei lavoratori rurali Senza Terra e il Presidente Lula, ha rappresentato un fatto storico che, tuttavia, non ha placato le tensioni. Il giorno successivo, infatti, i latifondisti del Parana hanno manifestato la loro contrarietà ai mutamenti ricorrendo al terrore e attaccando un accampamento di 70 famiglie di "senza terra". Frei Betto, consigliere speciale del presidente per il Programma "Fame Zero", ha denunciato la creazione di milizie armate contro il MST, criticando i banditi finanziati dal latifondo. D'altra parte il Senato, su iniziativa del leader del Partido da Social Democracia Brasileira (PSDB), Arthur Virg㭀lio, ha approvato l'apertura di una Commissione Parlamentare di Inchiesta per investigare sui comportamenti del MST, in particolare per indagare sulle modalità di finanziamento del movimento.
In un manifesto sottoscritto da quasi 200 economisti di diverse tendenze e collocazioni politiche, si sottolinea che contro il pensiero unico neoliberista esistono altre strade per promuovere lo sviluppo del Paese debellando la disoccupazione e promuovendo una redistribuzione delle ricchezze, ma che non è possibile adottare nessuna delle misure proposte senza rompere l'accordo in vigore con il Fondo Monetario Internazionale. Gli economisti chiedono che il modello di economia seguito dal governo brasiliano sia oggetto di un ampio dibattito pubblico.
Se la politica economica del governo Lula raccoglie in patria critiche crescenti, l'impegno della nuova amministrazione sul fronte della lotta alla povertà, attraverso il Programma "Fame Zero", riceve riconoscimenti anche fuori dal Brasile. A sostegno del progetto è nata in Italia l'Associazione Italiana Sostenitori al programma "Fame Zero", con sede a Quarrata (Pistoia). Di recente Luiz Dulci, ministro alla Presidenza del Brasile e braccio destro del presidente Lula, ha partecipato a Perugia al seminario dell'Osservatorio euro-latinoamericano sullo sviluppo democratico e sociale della globalizzazione. Lula lo ha inviato in "avanscoperta", in preparazione del viaggio che lo stesso presidente farà in ottobre a Roma.
Fonti: Inter Press Service, Alainet, Movimento dei lavoratori rurali Senza Terra;