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Braccianti del tè: 'cresce' a 5 euro il salario giornaliero
Popoli minacciati
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Foto: Unsplash.com
Il lavoro nelle piantagioni di tè nelle colline centrali dello Sri Lanka si conferma un’attività remunerativa tra le più precarie del Paese, svolta spesso in contesti di alta pressione e in ambienti poco sicuri, tra condizioni meteorologiche imprevedibili e terreni mutevoli. Il 20 aprile, il Commissario del Lavoro H. K. K. Jayasundara ha annunciato l’aumento del salario minimo giornaliero del 70% per questa categoria di lavoratori, stabilendo la paga a 1750 rupie (poco più di 5 euro). La misura, volta a sopperire agli alti tassi di interesse dei prestiti ottenuti per pagare le rette scolastiche e i generi alimentari essenziali, reputata eccessiva, ha incontrato l’opposizione della Regional Plantation Companies (RPCs) e dei datori di lavoro.
L’aumento del salario è una richiesta inoltrata da anni dai lavoratori delle piantagioni al governo. Fino ad ora i salari mensili non sono stati infatti sufficienti per far fronte all’attuale alto costo della vita, conseguenza della crisi economica in cui versa lo Sri Lanka. Per queso motivo i lavoratori hanno ottenuto prestiti a tassi di interesse elevati e, a causa della crisi in corso, non sono in grado di saldare i debiti. Nonostante le costanti richieste, ci sono voluti quasi 15 anni affinché il governo attuasse l'aumento salariale di 1000 rupie. Seppur con ritardo, si tratta di un tentativo di aiuto ai lavoratori delle piantagioni, che ogni giorno svolgono la loro attività, a volte con l’aggiunta di ore supplementari, cogliendo supplementari chili di foglie di tè per guadagnare un reddito extra. Se lavorano per una retribuzione giornaliera, devono raccogliere 22 chili di foglie di tè. Ora, a causa dei forti venti e delle piogge che interessano le colline centrali dell'isola, la raccolta è fortemente ostacolata. Pertanto, sono costretti a lavorare anche 4-5 mesi per guadagnarsi da vivere.
Secondo l’annuncio, formalizzato nella Gazzetta n. 2382/04 emessa dal Commissario del Lavoro, le aziende dovranno pagare 1350 rupie come salario giornaliero, 350 rupie come indennità speciale giornaliera e 80 rupie per ogni chilo in più raccolto...