Botswana: boscimani, arrestati uomini e bambini

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I leader dell'organizzazione boscimane First People of the Kalahari sono stati arrestati e incarcerati. Facevano parte di un gruppetto di 28 Boscimani, tra cui sette bambini, che stava cercando di rientrare nelle terre ancestrali, nella Central Kalahari Game Reserve (CKGR). Non sappiamo cosa ne sarà di loro. I Boscimani volevano sostenere la battaglia che i loro parenti stanno conducendo dall'interno della riserva. Con la CKGR sigillata, la caccia bandita, le radio che usavano per comunicare fra di loro e con l'esterno confiscate, l'approvvigionamento d'acqua proibito e la presenza di guardie armate in ogni villaggio, i Boscimani che ancora resistono nelle loro terre hanno ben poche possibilità di sopravvivenza.

L'ultimo messaggio lanciato da un Boscimane dall'interno della CKGR diceva: "Sparano sopra le nostre teste, ci picchiano, non sappiamo se riusciremo a resistere". Sappiamo che le guardie hanno sparato ad almeno due Boscimani: uno è ricoverato in ospedale mentre l'altro è in stato d'arresto.

Il governo ha vietato l'accesso ai giornalisti. Alcuni Americani che stavano
raccogliendo prove della repressione in atto nella riserva, tra cui anche il
Segretario dell'Human Rights Watch, raccontano di essere stati pedinati,
interrogati, intimiditi e perseguitati per tre giorni dai funzionari del dipartimento ai Parchi; alla fine, sono stati scortati fuori dalla CKGR dai guardaparco armati.

Questa repressione costituisce probabilmente la parte culminante del giro di vite stretto recentemente dal governo per soffocare la resistenza dei Boscimani al trasferimento forzato. Il processo che dovrà decidere se lo sfratto di questo popolo sia stato un atto legale o meno è ancora in corso ma le autorità non sembrano curarsene affatto. Rafael Runco, Chairman di Survival International, ha dichiarato oggi: "Il governo del Botswana sta perdendo completamente il lume della ragione. Criticato su tutti i fronti e da ogni parte per il suo comportamento, si scaglia contro i bersagli più facili: i Boscimani. La sottile distanza che ancora separa le azioni governative dal
genocidio si sta tragicamente assottigliando e da oggi nessuno potrà più negare che il governo stia attuando un sistematico tentativo di distruggere un gruppo etnico".

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