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Africa centrale: educazione a rischio per il popolo Batwa
Popoli minacciati
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I rappresentanti dei Batwa, o Pigmei, dei quattro paesi nella regione dei Grandi Laghi durante la conferenza sull'integrazione sociale del popolo Batwa che si è svolta la scorsa settimana a Bujumbura, capitale del Burundi, hanno chiesto ai loro governi di cercare urgentemente una maniera per garantire al loro popolo l'accesso alle terre e all'educazione.
"I bambini Batwa non vanno a scuola o semplicemente smettono di studiare perché i loro genitori non hanno terre da coltivare" - ha detto Liberate Nicayenzi, della comunità Batwa presente in Burundi, durante la conferenza. "Ad oggi ci sono solo 4 studenti Batwa all'università, 100 nella scuola secondaria e 3000 alle elementari" - ha continuato Nicayenzi - "questa conferenza è l'inizio per avvicinarsi allo sviluppo e all'inclusione sociale dei Batwa, ma ci vuole maggior impegno. I bambini dicono che non possono andare a scuola se sono affamati. Il governo deve darsi da fare per realizzare un programma chiaro di ridistribuzione delle terre alle famiglie e Batwa".
I Batwa sono un popolo indigeno, composto di circa 250.000 persone, che abitava inizialmente le foreste del centro Africa. Nella regione dei Grandi Laghi si trovano in Burundi, in Congo, in Rwanda e in Uganda. Fuori da quella regione si trovano anche in Camerun, nella Repubblica Centrafricana e in Gabon.
Zephyrin Kalimba, presidente dell'Associazione per i popoli indigeni del Rwanda ha dichiarato che "le famiglie Batwa sono molto vulnerabili e rischiano l'estinzione se non viene fatto nessun cambiamento con urgenza".
La situazione dei Batwa nelle regioni dei Grandi Laghi africani non è un caso isolato: agli inizi di dicembre leader indigeni provenienti da tutto il mondo sono stati ospiti, insieme ad Alleanza per il Clima, di Survival International a Milano, dove hanno denunciato le numerose minacce contro le loro terre e i loro stili di vita: dagli effetti del cambiamento climatico sui loro territori, alla distruzione delle terre tribali provocata da progetti minerari. I rappresentanti indigeni hanno inoltre chiesto con forza l'adozione della "Dichiarazione sui Diritti dei Popoli Indigeni" da parte delle Nazioni Unite. [MB]
Altre fonti: Mail and Guardian