Onu: chiudere subito il carcere Usa di Guantanamo

Stampa

Dopo le denunce di Amnesty International, un Rapporto presentato ieri da una Commissione indipendente dell'Onu denuncia "detenzione arbitraria", interrogatori che "equivalgono a trattamenti degradanti", "tortura" e il "ricorso eccessivo alla violenza" nel carcere Usa di Guantanamo e chiede la "chiusura immediata del centro di detenzione" e un "processo per tutti i prigionieri davanti a un tribunale indipendente e competente o loro rilascio": i detenuti sarebbero inoltre stati offesi nei diritti relativi alla libertà religiosa. "Il governo degli Stati Uniti dovrebbe chiudere il complesso di detenzione di Guantanamo Bay senza ulteriori rinvii" - dichiarano relatori della commissione sui diritti umani. Finché ciò non accada, il governo Usa dovrebbe "evitare ogni pratica che si traduca in tortura o trattamento o punizione crudele, inumana o degradante".

"Il rapporto conferma le preoccupazioni che abbiamo ripetutamente presentato al governo di Washington. Abbiamo sempre chiesto la chiusura di Guantánamo. Gli Usa non hanno più argomenti, di tipo morale o legale, per continuare a tenerlo aperto" - ha dichiarato Amnesty International. Tuttavia, "Guantánamo è solo la punta dell'iceberg. Infatti, gli Usa gestiscono ulteriori centri di detenzione nella base aerea di Bagram (Afghanistan), ad Abu Ghraib e altrove in Iraq e sono coinvolti nell'uso di strutture segrete di detenzione in altri paesi, noti come 'buchi neri' - ricorda Amnesty.

Secondo il consigliere legale del Dipartimento di Stato Usa, John Bellinger, il rapporto sarebbe invece "costellato da imprecisioni e minato alla base da modalità di lavoro che lo rendono privo di credibilità". Bellinger ha sottolineato che gli ispettori dell'Onu, non avendo ottenuto di poter interrogare direttamente i detenuti (possibilità che gli Usa concedono solo alla Croce Rossa), hanno scelto di non visitare Guantanamo, di non ricevere alcun briefing da funzionari americani e hanno respinto anche inviti a Washington per ascoltare la posizione ufficiale degli Usa.

Ma e il Parlamento Europeo di Strasburgo ha preso posizione contro il centro speciale di detenzione chiedendone la chiusura e il Segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha detto che "presto o tardi dovrà chiudere". Il mese scorso il Cancelliere tedesco Angela Merkel (Cdu) aveva dichiarato che "una istituzione come Guantanamo non può e non deve esistere alla lunga" e oggi sono arrivate anche le critiche dalla Farnesina: il ministero degli Esteri rileva come la necessità di conciliare misure efficaci di lotta al terrorismo con la doverosa salvaguardia dei diritti e della dignità dell'uomo sia stata in varie occasioni ribadita alle Autorità americane. "Anche il futuro di Guantanamo, che rappresenta indubbiamente, come afferma il Primo Ministro Blair, un caso anomalo e temporaneo nelle modalità di contrasto del terrorismo, va visto nel medesimo contesto e nella prospettiva del suo superamento" - dichiara la Farnesina.

Durissimo il premio Nobel per la pace Desmond Tutu: "Mai avrei immaginato di dover vedere gli Stati Uniti ed i suoi satelliti usare esattamente gli stessi argomenti che usava il governo (sudafricano) dell'apartheid per giustificare le detenzioni senza processo. È ignobile" - ha detto l'arcivescovo anglicano icona della lotta anti-razzista in Sudafrica, parlando ai microfoni della 'Bbc' a Londra.

Nella base americana ci sono circa 490 detenuti, che si trovano da oltre 4 anni per molti di loro, in una sorta di limbo giuridico non essendo stati nè incriminati nè processati. La maggior parte è stata arrestata in Afghanistan alla fine del 2001 con l'accusa di essere Talebani o vicini ai Talebani. Washington li considera "combattenti nemici" e non riserva loro neppure lo status e i diritti dei prigionieri di guerra. Secondo le ultime indiscrezioni della stampa l'amministrazione Bush intenderebbe chiudere Guantanamo e trasferire il centro di detenzione in Afghanistan. [GB]

Ultime su questo tema

I gazawi stanno morendo per noi

02 Ottobre 2025
Si testa la tenuta dell’impunità concessa ai massacratori. Si trovano le strade per ridurre al silenzio la democrazia. (Raffaele Crocco)

2 ottobre 2025: Sosteniamo l’umanità

02 Ottobre 2025
Giornata internazionale della Nonviolenza: "Sta per andare a fondo. Bisogna salvarla. L’umanità è in pericolo. La nonviolenza può essere l’appiglio cui aggrapparsi: sosteniamo l’uman...

Dossier - Riconoscere la Palestina: perché il mondo sta cambiando posizione

01 Ottobre 2025
Nell’estate-autunno 2025 alcuni tra i più rilevanti Paesi occidentali hanno deciso di riconoscere lo Stato di Palestina. (Giacomo Cioni)

Le lotta delle comunità amazzoniche del Perù

30 Settembre 2025
La lotta delle comunità indigene e contadine del Conaccunay per proteggere l’Amazzonia peruviana dura da oltre vent’anni. (Monica Pelliccia)

Il Punto - ll Mondo di queste ultime settimane ci appare spaventoso

26 Settembre 2025
Il delirio di Trump al palazzo di vetro è il vero elemento essenziale della settimana di Risiko mondiale. (Raffaele Crocco)

Video

Diritti Umani