Oltre 295 milioni di persone nel mondo hanno sofferto di fame acuta nel 2024

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«La fame non è un'emergenza confinata in alcune sacche del mondo o periodi di tempo. Sta rapidamente diventando una cicatrice incisa nella vita di milioni di persone in tutto il mondo. Alimentate da conflitti, tensioni geopolitiche, caos climatico, vulnerabilità ambientali e sconvolgimenti economici, le crisi alimentari e nutrizionali definiscono la vita di milioni di persone, non per settimane o mesi, ma per anni e persino per vite». Con queste parole il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres introduce un documento su cui bisognerebbe ben riflettere. Parliamo del Rapporto globale sulle crisi alimentari (Global report on food crisis - Grfc), pubblicato oggi da Ue/Fao/Ifad/Unhcr/Unicef/Bm/Wfp e da cui emergono dati allarmanti. L'insicurezza alimentare acuta e la malnutrizione infantile, innanzitutto, sono aumentate per il sesto anno consecutivo nel 2024, spingendo milioni di persone sull'orlo del baratro, in alcune delle regioni più vulnerabili del mondo. Il rapporto mostra che i conflitti, gli shock economici, i fenomeni climatici estremi e gli sfollamenti forzati hanno continuato a determinare l'insicurezza alimentare e la malnutrizione in tutto il mondo, con impatti catastrofici su molte regioni già fragili.  

Nel 2024, più di 295 milioni di persone in 53 Paesi e territori hanno sperimentato livelli acuti di fame, con un aumento di 13,7 milioni rispetto al 2023. È molto preoccupante il peggioramento della prevalenza dell'insicurezza alimentare acuta, che ora si attesta al 22,6% della popolazione valutata. Si tratta del quinto anno consecutivo in cui questo dato è rimasto al di sopra del 20%.   

Nello stesso periodo, il numero di persone che soffrono di fame catastrofica (Ipc fase 5) è più che raddoppiato, raggiungendo 1,9 milioni di persone - il numero più alto mai registrato da quando il Grfc ha iniziato il monitoraggio nel 2016...

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