Perugia-Assisi: giovani, precari, immigrati e... carriole per un'Italia di pace!

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Centomila persone hanno partecipato ieri alla 'Marcia per la pace Perugi-Assisi': anche se non tutti - causa la pioggia - sono riusciti a completarla, la marcia ha visto la partecipazione di moltissimi giovani, donne, immigrati e anche di una rappresentanza del "popolo delle carriole" per non dimenticare il dramma dell’Abruzzo.

"A più di un anno dal sisma, la terra abruzzese vive ancora il dramma di una ricostruzione. Molto differente da quello che i media spesso ci raccontano” – hanno spiegato due ragazzi in marcia. I ragazzi fanno servizio civile all’Arci hanno raccontato come a sovvenzionare le loro attività siano solamente delle donazioni. Rimane il “dramma della ricostruzione”, incapace di valorizzare il potenziale storico e sociale dell’Aquila. Le new town, nuove e funzionali, “uccidono la quotidianità” di chi ha visto crollare il proprio centro di aggregazione.

“Siamo qui per costruire un'Italia migliore, un mondo migliore" - ha detto Flavio Lotti aprendo la marcia. “C'è troppa violenza, egoismo, delusioni, amarezza e tristezza. C'è troppa chiusura. Marciamo perchè vogliamo una cultura diversa". “Ai politici diciamo che abbiamo bisogno di una politica migliore vogliamo coerenza tra comportamenti pubblici e privati. La politica deve camminare con i cittadini” - ha ribadito il coordiantore della Tavola della pace.

Un caterpillar di Amnesty International con la scritta "I diritti umani non si sgomberano" ha voluto ricordare, tra gli altri, i diritti negati ai Rom. Nel corso della marcia, gli attivisti di Amnesty International hanno raccolto firme per un appello rivolto al sindaco e al prefetto di Roma affinché sospendano e rivedano il "Piano nomadi" avviato nel luglio 2009 dal Comune e dal prefetto di Roma.

Anche il mondo del lavoro si è messo in marcia verso Assisi. Come da tradizione i sindacati Cgil, Cisl e Uil sono presenti all’appuntamento umbro, ma quest’anno, come sottolinea la segretaria confederale Morena Piccinini “ci sono motivi supplementari: siamo qui per dare voce agli invisibile del mondo del lavoro, quelli che pagano quotidianamente la crisi venendo espulsi dalle aziende che chiudono, quelli costretti a sopravvivere con stipendi da fame, i tanti condannati alla cassa integrazione. A tutte queste persone – prosegue la Piccinini – nessuno sta dando risposte, anzi il Governo si appresta a varare una manovra finanziaria che farà pagare la crisi a chi ha già dato”.

Il tema del lavoro è stato protagonista alla partenza da Perugia quando Flavio Lotti nel salutare i partecipanti ha voluto ricordare Mariarca Terracciano, l'infermiera deceduta due giorni fa dopo una protesta che aveva l’obiettivo di rivendicare i propri diritti, a partire da quello di percepire lo stipendio dovutole. Intorno alla segretaria confederale lo spezzone della Cgil umbra. Mauro di Perugia indossa una pettorina con su scritto “diritti, salario, pensioni e libertà” per lui “non può esserci pace senza lavoro. C’è una connessione strettissima – spiega - fra la possibilità di lavorare e il clima sociale e fra quest’ultimo e la pace”. Poco distante c’è un gruppo d’immigrati con le bandiere della Cisl. Uno di loro afferma che oggi pace, lavoro e immigrazione sono temi molto legati, affermando: “In questo paese c’è chi vorrebbe scaricare la crisi su di noi, gli immigrati”.

Alla Marcia hanno partecipato anche tantissime donne. “Arriviamo da Pianoro - dichiarano - e siamo qui ad Assisi per la quarta volta. Siamo qui per ribadire la centralità della Pace nella nostra vita quotidiana, ma soprattutto perchè mai come oggi è importante esserci, fisicamente. Stanchi ma contenti i giovani degli scout di Senigallia che insieme ad altri compagni mangiano o si riposano sul prato tutto intorno alla rocca. Sono partiti quando era ancora notte e la pioggia ha accompagnato il loro viaggio. “Siamo qui per la marcia - commentano - il corteo è stato l’occasione per “gemellarci” con tantissimi giovani provenienti da tante diverse parti d’Italia e del mondo”. “E’ la prima volta che partecipo alla marcia - dichiara un ragazzo di Gubbio. E’ cosi bella, che spero di poterci portare anche mio fratello il prossimo anno”. [GB]

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