Italia: settimana dei ragazzi, cresce lo sfruttamento minorile

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E' in corso in tutta Italia la "Settimana dei Ragazzi" (24-30 maggio) lanciata dall'Unicef per festeggiare il 30°anniversario della nascita del Comitato Italiano per l'Unicef. "Durante questa settimana - ha detto il Presidente dell'UNICEF Italia Giovanni Micali - che non casualmente abbraccia la data del 27 maggio, tredicesimo anniversario della ratifica da parte del Parlamento italiano della Convenzione sui diritti dell'infanzia, i veri protagonisti saranno migliaia di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, che, durante l'anno scolastico, hanno realizzato lavori sui diritti dell'infanzia e hanno sostenuto alcuni dei progetti che l'Unicef realizza in 158 paesi in tutto il mondo. Sarà un'occasione per presentare questi lavori e per discutere di importanti tematiche".

Il sito dell'organizzazione riporta le centinaia di iniziative e momenti ludici previsti nei quali sono coinvolti anche docenti, dirigenti scolastici, famiglie, educatori, sindaci "difensori dei bambini", rappresentanti di enti locali, associazioni, Vigili del Fuoco. "L'Unicef Italia da 30 anni è presente nella scuola italiana con il suo programma di educazione allo sviluppo e quest'anno- ha ricordato il Presidente Micali - ha richiamato l'attenzione sul problema dell'esclusione per offrire ai giovani opportunità di approfondimento, combattere i pregiudizi e promuovere comportamenti solidali in quattro particolari aree: genere, handicap, religione e origine".

Per celebrare i 30 anni del Comitato Italiano dell'Unicef è stata anche realizzata una mostra fotografica "UNICEF Italia: trent'anni dalla parte delle bambine e dei bambini", costituita da una parte introduttiva dedicata alla nascita dell'Unicef e agli aiuti dell'organismo all'Europa del dopoguerra, per poi svilupparsi in un racconto illustrato sulle attività più importanti del Comitato Italiano per l'Unicef dalla nascita ai giorni nostri. Durante la settimana dei ragazzi alcuni Comitati presenteranno la Mostra nel corso di eventi e manifestazioni a livello locale.

Oggi, 27 maggio ricorre il tredicesimo anniversario della ratifica da parte del Parlamento italiano della Convenzione sui diritti dell'infanzia. Ma sono circa 400 mila minorenni sono sfruttati nei luoghi di lavoro del nostro Paese. E' quanto si evince dalla ricerca dell'Ires-Cgil presentata il mese scorso. Gli autori dell'indagine sottolineano come siano sottostimate le recenti rilevazioni dell'Istat, che ha valutato il fenomeno dello sfruttamento di minori non oltre la soglia delle 144 mila unità. Sono molti di più, secondo l'Ires, appunto quasi 400 mila. E di questi il 17,5% (circa 70 mila bambini) lavora oltre 4 ore al giorno in modo continuativo, ma per 40 mila di loro il tempo sottratto allo studio e al gioco va anche oltre le otto ore quotidiane. La paga oscilla tra i 200 e i 500 euro.

Il primo a denunciare la piaga era stato Sergio Cofferati, esattamente dieci anni fa, da Bombay. Quattro anni fa, poi, l'Ires-Cgil aveva realizzato un dettagliato "Rapporto sul lavoro minorile", che ha aperto la strada ad altri studi, costringendo anche l'Istat a prendere in esame il fenomeno dello sfruttamento dei minori. Tra i 400 mila minori calcolati dalla Cgil sono inclusi i bambini figli di immigrati e i circa 30-35 mila minori non accompagnati entrati clandestinamente nel nostro paese. Oltre ai 70 mila bambini impiegati in lavori impegnativi, il 32% dei minori sfruttati, circa 130 mila, sono impiegati in lavori stagionali e il 50%, circa 200 mila, aiutano i genitori in quelli che l'Istat definisce "lavoretti", retribuiti con "paghette", e che la Cgil considera invece "lavori precoci" all'interno di un "contesto familiare povero". Dei 70 mila minori impiegati in lavori continuativi il 57% lavora nel settore del commercio, il 20% nell'artigianato e l'11% nell'edilizia. [GB]

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