Italia: raccolta di firme contro il traffico di essere umani

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"Basta con la tratta di esseri umani. E' il momento di praticare concretamente politiche di solidarietà e di accoglienza e combattere fino in fondo il traffico illecito di clandestini". Questo l'appello che Libera, il cartello contro le mafie presieduto da Don Ciotti, ha lanciato ieri sera a Festambiente, manifestazione nazionale di Legambiente, in corso di svolgimento a Grosseto, nell'ambito dell'incontro sull'illegalità ambientale in Italia. L'appello ha visto con primi firmatari Pier Luigi Vigna (Procuratore nazionale Antimafia), Gian Carlo Caselli (magistrato), Paolo Russo (presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti) e Donato Ceglie (magistrato).

L'appello è rivolto alle forze politiche affinché l'Italia ratifichi al più presto la "Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale" e i due protocolli collegati sull'immigrazione clandestina e il traffico degli esseri umani, presentati e firmati a Palermo ben quattro anni fa, nel dicembre del 2000.

"Si tratta - ha dichiarato don Luigi Ciotti, presidente di Libera - di strumenti fondamentali per contrastare le vere e proprie mafie internazionali, che lucrano sulla disperazione di milioni di esseri umani, costretti a vivere nei loro paesi di origine in condizioni di assoluta povertà e spesso di guerra. Dopo l'11 settembre si sono accelerate in tutti i paesi politiche restrittive che favoriscono l'immigrazione illegale, la violenza creando l'humus adatto per la criminalità organizzata. Del resto - ha concluso don Ciotti- si è creato un nuovo mercato criminale, il traffico degli esseri umani, che secondo i dati del Centro di Immigrazione di Vienna, presenta un fatturato che viene stimato i su circa 13milairdi di dollari e con queste cifre gli interessi diventano allettanti"

All'appello hanno aderito finora Legambiente, la Commissione Giustizia e Pace della Conferenza degli Istituti Missionari in Italia, il Consorzio italiano di solidarietà, la Fondazione internazionale Lelio Basso, il Gruppo Abele, Peace games, Arci e numerosi cittadini.

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