Indonesia: si alle aree protette, ma continua la guerra in Aceh

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Dal 9 al 20 febbraio si sta tenendo a Kuala Lumpur, Malesia, la Settima conferenza mondiale sulla Convenzione sulle diversità biologiche, siglata nel 1992. Il governo indonesiano durante i lavori ha assunto formalmente l'impegno a garantire più protezione a specie rare quali l'elefante asiatico, la tigre e l'orango.

In Indonesia si programma la creazione di 12 nuove aree protette forestali, per un territorio totale di un milione di ettari. Le foreste che verranno così protette non solo rappresenterebbero l'habitat elettivo per l'elefante asiatico, la tigre e l'orango, specie a rischio d'estinzione, ma sarebbero vitali anche per le circa 500 diverse comunità indigene che vi abitano.

Questo fondamentale impegno per la conservazione di ambienti unici è stato annunciato dal governo indonesiano durante la Conferenza dei soggetti che hanno sottoscritto la Convenzione sulla Diversità Biologica. Le foreste indonesiane, e con loro gli animali, le piante e le popolazioni che vi vivono - ricorda il WWF - sono minacciate dal taglio illegale degli alberi, dalla riconversione delle foreste in aride distese agricole, dalla perdita degli habitat naturali e da una gestione inadeguata di questi territori, gestione che non riesce a garantire un'efficiente applicazione delle leggi.

A fronte di queste aperture Human Right Watch (HRW) denuncia come l'esercito indonesiano in azioni contro la guerriglia che si batte per l'indipendenza della regione di Aceh sono stati uccisi ragazzini che non superavano i 12 anni di età. In occasione di una di queste azioni un responsabile della polizia indonesiano avrebbe affermato che "non si guarda all'età ma a cosa questi miliziani hanno fatto". I programmi degli attivisti a difesa dei diritti umani sono stati di fatto sospesi nella regione da quando il governo indonesiano ha dichiarato nell'area lo stato d'emergenza. Sospesi anche tutti i progetti di ricerca e di training sui diritti dei bambini e sulla questione dei "bambini soldato". Questo, denuncia HRW, a causa di un clima sempre più teso e del rischio di aggressioni da parte dei militari.

Negli ultimi 20 giorni, i morti accertati sono tra i 50 e i 60, quasi tutti ribelli, secondo le agenzie governative, le uniche che possono operare nella provincia. Alcuni giorni fa sempre Human Rights Watch ha presentato una lista di ufficiali indonesiani che dirigono le operazioni militari in Aceh chiedendo al governo presieduto dalla signora Megawati Sukarnoputri, di rimuovere gli ufficiali dai loro incarichi e processarli per i crimini commessi. [DS]

Altre fonti: Comnvenzione sulle diversità biologiche. Warnews

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