Guerra: costi civili, animali e sui media

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L'associazione irachena Al-Amal, riferimento nel paese della rete Social Watch, ha fatto un'analisi dei costi della guerra per la popolazione civile.Sotto l'aspetto umanitario viene sottolineato il forte caos sociale con le numerose incursioni e saccheggi negli edifici pubblici di Baghdad, Basra, Mosul e in altre parti dell'Iraq. Molte sono le uccisioni di vendetta e i gruppi armati che girano alla ricerca dei sostenitori del regime. Il sistema sanitario di Baghdad è stato fortemente danneggiato a causa dei bombardamenti o chiuso per paura dei saccheggi o per la mancanza di energia. Il cibo è carente e 1 famiglia su 5 nel nord dell'Iraq non ha ricevuto gli aiuti. Difficile anche la situazione dello Zoo di Baghdad che vede animali feriti e affamati: "una situazione che, se non controllata, potrebbe trasformarsi in un'ecatombe ed avere anche conseguenze sanitarie serie"- commenta la Lega Anti Vivisezione che intende inviare appena possibile una spedizione di veterinari in collaborazine WSPA (World Society for the Protection of Animals). E sulla guerra è uscito anche il rapporto di Mediawatch, Osservatorio sull'informazione di guerra. Il frutto del lavoro di un buon gruppo di siti e riviste di informazione indipendente e' stata una vittoria su quella "overdose di informazioni" che costituisce la forma piu' subdola della moderna censura. "Il quadro culturale e mediatico che emerge da questo sforzo e' davvero desolante - commenta l'Osservatorio - con una lunga sequenza di menzogne propinate a ritmo piu' che quotidiano".

Fonti: Social Watch, Info LAV, Media Watch

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