Filippine: abolita la pena di morte, plauso internazionale

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Ieri il parlamento filippino ha approvato, su sollecitazione del presidente Gloria Arroyo, un progetto di legge che abolisce la pena di morte nel Paese e a breve il Capo dello Stato la promulgherà in via definitiva. Mentre alla Camera dei Rappresentanti il passaggio del progetto di legge è stato contestatissimo, il Senato lo ha approvato all'unanimità: la promulgazione della legge bloccherà così automaticamente le condanne a morte emesse contro circa 1.200 detenuti e farà delle Filippine il 25° paese abolizionista, per legge o di fatto, dell'area Asia-Pacifico e il 125° a livello mondiale. Nel 1987 le Filippine erano state il primo paese asiatico nell'era moderna ad aver abolito la pena di morte per tutti i reati, ma la pena capitale era stata tuttavia reintrodotta alla fine del 1993 per 46 differenti reati, mentre le esecuzioni erano riprese nel 1998. Due anni dopo, grazie alle pressioni dell'influente Chiesa cattolica, dell'Unione europea e degli attivisti per i diritti umani, l'allora presidente Estrada aveva annunciato una moratoria, poi confermata dalla presidente Arroyo.

Esprime soddisfazione la Conferenza episcopale delle Filippine (Cbcp) che ha definito il voto con cui ieri il Congresso ha abolito la pena di morte nel Paese "una mossa grazie alla quale, finalmente, la nazione cambia una giustizia che uccide con una che guarisce". Secondo mons. Pedro Arrigo, presidente della Commissione episcopale per la cura pastorale nelle prigioni, è "molto importante il fatto che il Senato ed il Congresso abbiano approvato due diversi decreti per rendere nulla la legge del 1994 che prevede le esecuzioni dei prigionieri". "Vorrei congratularmi con tutti coloro che hanno agito per questo scopo - ha detto - sia come popolazione che come Paese. Divisi in tempi recenti da differenze politiche, siamo ora uniti per una causa comune, quella della vita umana".

Soddisfazione anche da parte delle numerose organizzazioni abolizioniste: Amnesty International sottolinea che "con questo provvedimento, le Filippine danno il proprio importante contributo alla tendenza mondiale verso l'abolizione della pena di morte", mentre la Comunità di Sant'Egidio nota che "la disposizione rende onore alla nazione filippina e ai suoi governanti" e "auspica che l'esempio delle Filippine illumini i governi di quei Paesi che ancora adottano la pena di morte e li induca a rivedere i propri sistemi penali nel senso di una sospensione temporanea o definitiva delle condanne capitali".

La legge filippina è stata accolta con soddisfazione anche dal governo italiano. "Una decisione coraggiosa che può costituire un importante esempio anche per altri Paesi della regione" - ha commentato il sottosegretario agli Esteri Gianni Vernetti. Per Sergio D'Elia, presidente dell'associazione "Nessuno tocchi Caino, "è sempre piu' urgente ottenere dall'Assemblea generale dell'Onu l'introduzione di una moratoria universale delle esecuzioni capitali". [GB]

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