Astra occupato, perchè lo sgombero ci preoccupa

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La Rete di Lilliput esprime preoccupazione per l'imminente minaccia di sgombero dell'occupazione presso l'ex cinema Astra della capitale. Luigi Pirelli del nodo di Roma "Lilliput riconosce la grande disponibilità delle persone che animano questa esperienza nel costruire un luogo di confronto partecipato tra le realtà sociali del territorio di Montesacro ma anche nazionali. Anche Rete Lilliput è stata accolta nei locali dell'Astra durante l'ultima Assemblea Programmatica Nazionale che sui è svolta dal 21 al 23 novembre del 2003. Un'ospitalità che si è espressa attraverso la piena disponibilità della struttura e delle persone che la abitano e che hanno supportato volontariamente anche il nostro lavoro organizzativo". Qui di seguito riportiamo le motivazioni che portarono alla scelta dell'Astra come luogo per la nostra assemblea. "Motivazioni tuttora valide - continua Pirelli - perchè scolpite nel Dna della Rete di Lilliput. Sollecitiamo per questi motivi l'amministrazione comunale di Roma affichè si possa mediare con il prefetto Serra e perchè allo stesso tempo promuova politiche di protezione dei pochi spazi di socialità non utilitaristica che ancora sopravvivono nella metropoli."

PERCHE' CI RIUNIAMO ALL'ASTRA OCCUPATO
[dalla convocazione della II assemblea programmatica del novembre 2003]

La Rete di Lilliput si incontra per la II assemblea programmatica a Roma, presso l'occupazione di viale Ionio 221, ospiti degli occupanti del cinema Astra e di ACTIon, associazione delegata dal sindaco di Roma Walter Veltroni per le questioni riguardanti il bilancio partecipativo. Per affermare il diritto alla casa come elemento importante dell'Economia di Giustizia che, insieme alla Nonviolenza, e' il fondamento del manifesto costitutivo della Rete di Lilliput. Nell'assemblea programmatica, lillipuziane e lillipuziani provenienti da tutta Italia, definiscono le campagne da seguire e promuovere per il 2004, individuando dove concentrare forze e risorse. I lillipuziani, con gradualità e radicalità, cercano di attuare su loro stessi e nel quotidiano, quei cambiamenti che vorrebbero vedere svilupparsi nel vivere comune. Nella logistica di questa assemblea, i lillipuziani hanno cercato praticare i principi dell'Economia Solidale, quel costruire un "nuovo mondo possibile" insieme a chi persegue gli stessi obiettivi di fondo praticandoli nelle scelte di ogni giorno. Stessi obiettivi con innumerevoli pratiche e sperimentazioni differenti, felici di contaminarsi. E' per questo che abbiamo chiesto ospitalità all'associazione ACTIon, l'Agenzia Comunitaria dei Diritti, in una delle occupazioni che ha intrapreso negli ultimi mesi insieme alle innumerevoli famiglie sotto sfratto, agli immigrati clandestini e non, ai precari del lavoro, agli studenti.
Abbiamo voluto ribadire la casa come elemento importante dell'Economia di Giustizia. Lo vogliamo ribadire ad una settimana dal vertice informale dei ministri della casa del 22 novembre a Padova. Abbiamo voluto riconoscere agli innumerevoli occupanti e ad ACTIon, l'importante ruolo che stanno avendo nel praticare un nuovo mondo possibile e partecipato nel tessuto di una metropoli come Roma. Pratiche di partecipazione riconosciute anche dall'amministrazione capitolina con la delega comunale alla partecipazione. Abbiamo voluto che le pulizie dei luoghi dell'assemblea fossero affidate e retribuite agli occupanti stessi, tra i numerosi disoccupati che abitano gli appartamenti del cinema Astra. Abbiamo voluto che il cibo dei lillipuziani fosse biologico proveniente da Gruppi di Acquisto Solidali perché fosse rispettoso dell'ambiente, di chi lo produce e di chi lo cucina. Che dimostrasse, ancora una volta, che un consumo solidale non è necessariamente più costoso se praticato all'interno di un circuito di economia solidale. Abbiamo voluto che i lillipuziani alloggiassero ospiti delle case private degli amici romani per privilegiare l'ospitalità e la convivialità, elementi importanti per nutrire il desiderio del bene comune.
Pensiamo che queste pratiche per un bene collettivo siano il principale strumento di pace in possesso di ciascuno di noi, da attuare con la pratica attiva della Nonviolenza ovunque ci troviamo e con chiunque parliamo.

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