Salvador: Eileen Giron Batres per la riabilitazione

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Eileen Giron Batres è una delle fondatrici di ACOGIPRI, cooperativa creata nel 1981 che ha l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone disabili. È stata responsabile della rivista informativa di ACOGIPRI per più di dieci anni. Ha fatto parte del direttivo dell'Istituto Salvadoregno di Riabilitazione e anche del Consiglio Nazionale per l'attenzione alle persone disabili. È membro della Comitato Femminile Prudencia Ayala, organizzazione di cui fanno parte la maggior parte delle organizzazioni di donne del Paese. Ha organizzato corsi e conferenze sui diritti delle donne disabili. Nel campo internazionale, è stata membro dell'Organizzazione mondiale di persone disabili e presidente del Comitato di donne della OMDPI.

Eileen, ci racconti di Acogipri.
L'associazione cooperativa del gruppo indipendente per la riabilitazione integrale (Acogipri) è stata creata nel maggio del 1981 (anno internazionale delle persone disabili), in un periodo in cui l'handicap era ancora un tabù ed i media non ne parlavano. Nasce come risposta alla mancanza di opportunità di formazione, lavoro e integrazione sociale per persone con handicap di vario genere: dall'ipocusia, associata al mutismo, a disturbi motori causati dalla poliomielite; dal disagio psichico al ritardo mentale, alla menomazione fisica. Al discorso lavoro, rivolto al miglioramento delle loro condizioni economiche, si è aggiunta poi la lotta per i diritti sociali, per una maggiore integrazione.

Nello specifico facciamo corsi di formazione, inserimento dei soci nel mondo lavorativo, produzione di prodotti artigianali, commercializzazione e vendita di questi prodotti, campagne di alfabetizzazione per adulti sordomuti. È importante ricordare che nel Salvador siamo l'unica organizzazione che ha sviluppato attività per donne disabili.

Come si sostiene economicamente la cooperativa ?
La principale fonte di sostentamento è la produzione e la vendita di ceramiche artigianali, prodotte da persone sorde con grande esperienza in questo settore. Il laboratorio di ceramica è nato nel 1982, come risposta alla necessità di generare posti di lavoro per persone con diversi gradi di difficoltà fisiche. In questa maniera abbiamo garantito loro uno stipendio fisso, oltre che un lavoro dignitoso e stabile. Le possibilità di trovare un impiego era infatti per queste persone pressoché inesistente, vista l'esistenza di barriere sociali e architettoniche, conseguenti alla discriminazione presente nella società civile. Ora i nostri dipendenti ricevono lo stipendio ogni 15 giorni e si possono anche permettere di pagare un'assicurazione sanitaria.

In che mercati vengono commercializzati i vostri prodotti?
Li esportiamo sia negli Stati Uniti che in Italia, grazie a Ctm- Altromercato. La patnership con Ctm, cominciata nel 2002, ha portato all'apertura di nuove prospettive per la commercializzazione dei nostri prodotti, alla ristrutturazione dei laboratori artigianali ed hanno schiuso inoltre le porte dei laboratori ad altri lavoratori, che stanno sostenendo un corso di formazione professionale.
Vendiamo inoltre i nostri oggetti di artigianato nei mercati locali, particolarmente fiorenti nel periodo dell'anniversario della morte di monsignor Romero, quando arrivano nel nostro Paese moltissimi turisti.

La cooperativa sta per compiere quasi 25 anni. Qual è il bilancio del lavoro svolto?

Abbiamo raggiunto molti risultati importanti, non per ultimo quello di avere avviato un'attività economica che riesce a sostenersi da sola, in un momento in cui nel Salvador ci sono grosse difficoltà economiche. Siamo uno dei pochi laboratori che insegna ai giovani ad utilizzare il tornio, oltre che a recuperare antiche tradizioni manuali del nostro Paese che altrimenti sarebbero andate perse. Anche sul piano sociale abbiamo fatto molti passi in avanti: le persone che lavorano con noi si sentono utili e orgogliose del loro lavoro. Voglio ricordare inoltre che Acogipri non tutela solamente i suoi soci: offre servizi alle persone disabili in generale, che vengono seguite nella ricerca di un'occupazione sul mercato del lavoro. Acogipri svolge un servizio alla comunità anche attraverso il lavoro di revisione dei piani di urbanizzazione e garantendo che i nuovi edifici siano privi di barriere architettoniche.

Cosa spera per il futuro?

Dal punto di vista della cooperativa sarebbe importante che i nostri soci aumentassero, ma questo è difficile perché non ci sono molte persone che si possono permettere di pagare quel contributo, seppur minimo, che richiediamo. Economicamente parlando, ci favorirebbe un'economia più stabile e senza intermediari. Per quanto riguarda il sistema politico, avremmo bisogno di un equilibrio maggiore tra chi governa e l'opposizione, oltre che una maggior attenzione ai desideri della società civile. Vorremmo ovviamente che i diritti delle persone disabili fossero presi maggiormente in considerazione: nel 2000 è stata approvata in Parlamento una legge che ci tuteli, ma finora non è stata ancora applicata.

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