La Dichiarazione congiunta di Oms, Unicef e Unfpa sulle mutilazioni dei genitali femminili

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Interventi a livello nazionale e locale per l'eliminazione delle mutilazioni genitali femminili

[...] Aumenta costantemente la consapevolezza che il contesto culturale cambia a seconda del tipo di mutilazione praticato e che per arrivare all'eliminazione di queste pratiche occorre dapprima capire esattamente in quale contesto socio-culturale, economico e di relazioni di genere esse si situano. Per eliminare le mutilazioni dei genitali femminili non ci si può limitare ai soliti interventi medici per eliminare le malattie ma si deve sviluppare un approccio multidisciplinare. Stando alla pratica acquisita sul terreno, le azioni da intraprendere sono:

- adottare delle politiche chiare che includano, se necessario, l'approvazioni di leggi che vietano le mutilazioni;

- costituire gruppi di lavoro tra le diverse agenzie Onu che comprendano rappresentanti di ministeri, professionisti e Ong per monitorare le azioni intraprese per l'eliminazione delle mutilazioni;

- finanziare ricerche in tutti gli aspetti delle mutilazioni, comprese le motivazioni per cui continuano a essere praticate, le conseguenze sulla salute, gli interventi più appropriati per eliminarle;

- organizzare incontri nei villaggi e coinvolgere i capi e i leader religiosi in programmi di informazione che affrontino le motivazioni principali a favore di queste pratiche. L'esperienza dimostra che laddove i leader sono informati e coinvolti, le attività di informazione e educazione presso la popolazione hanno più successo;

- inserire interventi per l'eliminazione delle mutilazioni dei genitali femminili nei programmi di educazione sanitaria, protezione dell'infanzia e sviluppo locale;

- utilizzare tutti i possibili canali di comunicazione per trasmettere informazioni: mass media, musica popolare, drammatizzazioni, incontri di gruppo, counselling individuale ecc.;

- vietare ai medici di praticare le mutilazioni e insegnare loro invece a trattare le conseguenze sanitarie di tali pratiche;

- sviluppare linee guida per la formazione del personale sanitario sia per l'eliminazione delle mutilazioni che per curare le donne che le hanno subite e intervenire in particolare in caso di gravidanza e parto;

- contribuire alla revisione dei programmi scolastici al fine di assicurare che donne e bambine vengano ritratte in modo paritario e non stereotipato.

Interventi di Oms, Unicef e Unfpa

Tra le cause del lento processo di eliminazione delle mutilazioni dei genitali femminili c'è la mancanza di coordinamento degli interventi e la limitatezza delle risorse a disposizione. [...] Considerato che le mutilazioni dei genitali femminili riguardano i diritti e la salute di donne e bambini, e che pertanto coinvolgono da diversi punti di vista le varie agenzie delle Nazioni Unite, un'azione coordinata in questo settore è un buon esempio di intervento integrato [fatte salve le speciicità di ciascuna agenzia, ndr].

Conclusioni

[...] Per ridurre effettivamente le mutilazioni è necessario che la popolazione e il personale sanitario prendano coscienza delle gravissime conseguenze che queste hanno sulla salute psicofisica delle donne. Questo richiede un coinvolgimento attivo di politici, professionisti, insegnanti, comunità locali a partire dai capivillaggio e dai leader religiosi, gruppi e associazioni femminili. Alle agenzie internazionali spetta il compito di coordinare e rafforzare, con la dovuta sensibilità e costanza, le attività realizzate a livello locale.

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