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Italia: Fini aderisce alla campagna per il Nobel della Pace 2011 alle donne africane
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Il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, ha incontrato ieri mattina una delegazione dei promotori della Campagna per attribuire il Premio Nobel per la Pace 2011 alle donne africane (Noppaw) e, nel sottoscrivere l’appello, si è impegnato a sostenere e promuovere la campagna nelle sedi istituzionali italiane ed internazionali. Lo riporta un comunicato del Cipsi e ChiAma l'Africa, promotori della petizione internazionale, i cui rappresentanti - Guido Barbera per il Cipsi e Eugenio Melandri di ChiAma l’Africa - hanno incontrato con l'ex vice-ministra agli Affari esteri, Patrizia Sentinelli, il presidente Fini.
Il presidente della Camera ha sottolineato il ruolo che le donne africane rivestono in tutti gli ambiti della società e l’importanza che il lavoro riveste. La campagna Noppaw (Nobel Peace Prize for African Women) è nata dalla constatazione del ruolo crescente che le donne africane nella vita quotidiana dell'Africa. "Le donne sono la spina dorsale che sorregge l’Africa, in tutti i settori della vita: dalla cura della casa e dell’infanzia, all’economia, alla politica, all’arte, alla cultura, alla difesa dei diritti e dei beni comuni" - sottolineano i promotori.
“La disponibilità del presidente Fini – ha commentato Guido Barbera del Cipsi – rientra in una crescente serie di riscontri e di adesioni che stiamo ricevendo da diversi ambiti, politico-istituzionale ma anche imprenditoriale, sociale, culturale e sportivo. Nei prossimi giorni l’appello del Noppaw verrà firmato anche da altre personalità e sono previste diverse iniziative di sensibilizzazione ed informazione”.
La campagna internazionale per l’attribuzione del Premio Nobel per la pace alle donne africane nel loro insieme, sottolinea l'importanza di attribuire il Premio non ad una singola persona o associazione, ma un Nobel collettivo. "Le donne in Africa reggono l'economia familiare - evidenziano i promotori. Le donne da decenni sono protagoniste nel microcredito e nella microfinanza e stanno svolgendo un ruolo sempre crescente nella difesa della salute, soprattutto contro il morbo dell'HIV e della malaria. Sono loro che svolgono spesso formazione sanitaria nei villaggi. Sono le donne africane che riescono a organizzarsi per lottare per la pace, e a mantenere la vita anche nelle situazioni più tragiche, in un impegno politico spesso capillare e non riconosciuto".
"L'Africa oggi può sperare nel proprio futuro soprattutto a partire dalle donne comuni, quelle che vivono nei villaggi o nelle grandi città, in situazioni spesso di emergenza e di cui le donne che sono emerse, sia nella politica, sia nella cultura, sia nell'attività imprenditoriale, non sono che un’espressione visibile" - ha sottolineato l'ex vice-ministra agli Affari esteri, Patrizia Sentinelli che durante il suo incarico ha promosso numerose iniziative con la società civile e le donne africane. [GB]