Il nuovo Cile di Gabriel Boric

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Foto: Unsplash.com

Gabriel Boric Font ha prestato giuramento domenica scorsa come ottavo presidente del Cile dopo Pinochet,  nel Salone d’onore del Congresso nazionale a Valparaiso, davanti alle Camere unificate. Governo più femminile che mai, con 14 ministre e 10 ministri, eletto lo scorso 19 dicembre con il 55,87 per cento dei voti. Una novità assoluta dunque  quella della maggioranza di rappresentanza femminile, così come i 36 anni di età di Boric, che ne fanno il più giovane presidente nella storia del Cile.

Nel discorso di insediamento Boric  ha detto : «Il nostro impegno, il mio sogno, è che, quando terminiamo il nostro mandato (…) possiamo guardare i nostri figli, le nostre sorelle, i nostri genitori, le nostre vicine, i nostri nonni, e sentire che che c’è un Paese che ci protegge, che si accoglie, che si prende cura di noi, che garantisce i nostri diritti e retribuisce con giustizia il contributo e il sacrificio che ciascuno di voi, degli abitanti della nostra patria, fanno per lo sviluppo della nostra società». Benché non abbia davanti una via facile, Boric può contare sul lavoro parallelo che sta facendo l’Assemblea costituente, che dal 16 di maggio del 2021è  al lavoro per riscrivere la Carta fondamentale del Paese australe. Un’Assemblea, eletta anch’essa da una maggioranza di sinistra, che corre contro il tempo per chiudere il suo ambizioso lavoro. Si tratta di recepire e fissare i valori reclamati nelle piazze del Cile durante i massicci movimenti di protesta del 2019, per superare la Costituzione scritta durante la dittatura. 

I temi della protesta che portarono all’elezione della Costituente andavano dalla parità di genere ai diritti dei popoli originari, dalla difesa dei diritti umani – specie contro gli abusi dello Stato – alla difesa dell’ambiente. E includono il diritto alla salute e all’educazione, negati nei fatti dal modello liberista e privatistico instaurato dai “Chicago boys”  durante la dittatura.  La nuova Costituzione si avvia a diventare un testo molto più voluminoso di quello attuale, che conta 143 articoli. Solo i primi rapporti delle commissioni superano già questo numero (per chi volesse approfondire io studio dei lavori, si veda il sito di gornalismo indipendente “Ciper”). 

Un articolo che ha ricevuto il sostegno dei 154 membri della Convenzione:sancisce il diritto all’integrità personale, rendendo esplicita la proibizione della tortura e dei trattamenti degradanti. Il diritto alla vita, con il divieto esplicito della pena di morte  e il divieto di sparizione forzata  hanno ricevuto un ampio sostegno trasversale.

Aborto : sia l’articolo sui diritti sessuali e riproduttivi, che include l’interruzione volontaria della gravidanza, sia il diritto all’educazione sessuale completa, sono stati approvati dalle apposite commissioni. Durante la discussione degli articoli, ci sono state manifestazioni femministe fuori dalla sede della Costituente, in attesa del voto dell’Asseblea plenaria, che deve ratificare le proposte delle varie commissioni.   Le manifestazioni erano guidate dal movimento per la legalizzazione dell’aborto  “Serà ley”,  (“Sará  legge).

Il 4 marzo sono stati approvati una cinquantina di articoli proposti dalle commissioni.  il 10 marzo ne sono stati approvati altri 14, mentre 36 sono tornati in commissione. Si tratta insomma di un processo laborioso, e porterà a una Costituzione molto dettagliata. Solo in questa prima fase si potrebbero arrivare  a 300 articoli...

L'articolo di Maurizio Secchi segue su Atlanteguerre.it

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